Scoglio e pescatora sono due modi tipicamente estivi di condire la pasta o il risotto davvero squisiti: vediamo le origini, le differenze e le similitudini fra queste due ricette di mare.
Se amate iprimi piatti e il pesce, sicuramente avrete provato almeno una volta gli spaghetti allo scoglio o un risotto alla pescatora. Ma sapete qual è la differenza tra questi i due? E quali sono le loro similitudini? Oggi vi raccontiamo le origini, le diversità e i trucchi di queste due specialità tutte italiane, che vi faranno sentire come se foste al mare.
Alcune fonti sostengono che "lo scoglio" sia una ricetta della cucina siciliana, altre invece affermano che sia un piatto diffuso in varie regioni costiere italiane, dove il pesce fresco e i frutti di mare sono sempre stati una parte importante della cucina locale. Il piatto si è poi diffuso in tutto il Paese e si è evoluto in diverse varianti regionali, con l'aggiunta di ingredienti locali e la creazione di ricette uniche.
Il nome del risotto allo scoglio, o degli spaghetti, deriva dal fatto che i frutti di mare utilizzati sono quelli che si trovano tra gli scogli, dove si nascondono e si nutrono. E in effetti la preparazione prevede l’utilizzo di molluschi, per esempio cozze e vongole, cefalopodi come calamari e seppie, e crostacei come gamberi e scampi: il tutto viene cotto con olio, aglio, peperoncino e vino bianco, poi conditi con prezzemolo e, se vuoi dare un tocco di colore, anche di pomodoro. Il condimento così ottenuto viene usato per condire la pasta, solitamente spaghetti o linguine, riso o anche fregola. Il piatto viene servito con alcuni molluschi ancora nel guscio o crostacei interi per dare un tocco scenografico e invitante.
Anche in questo caso, la pescatora potrebbe essere una ricetta che richiama la cucina siciliana antica, dove in alcuni casi viene chiamata anche pasta c’anciova (perché spesso si aggiungono le acciughe dissalate per dare più sapore al sugo). Altre fonti invece affermano che sia un piatto originario di Napoli, dove veniva spesso cucinato con il riso, ingrediente arrivato nel XIV secolo grazie agli aragonesi. Come nel caso dello scoglio, ogni regione costiera personalizza la sua pescatora con quello che offre il mare.
La "pescatora" è una preparazione simile allo scoglio, ma con una differenza sostanziale: non prevede l’uso esclusivo di molluschi, ma principalmente di pesci come orate, spigole, merluzzi tagliati a pezzi e cotti in padella con olio, aglio, peperoncino e vino bianco. Anche in questo caso si può aggiungere il pomodoro a piacere. Varia in base alla regione l'aggiunta dei crostacei, ma è il pesce quello che prevale. Il sugo viene usato per condire la pasta, preferibilmente spaghetti o bucatini, ma anche risotti o zuppe di pesce.
Il nome di questo piatto deriva dal fatto che i pesci utilizzati sono quelli che i pescatori portavano a casa dopo una giornata di lavoro in mare. La pescatora è quindi un piatto povero ma gustoso, che richiede pochi ingredienti ma di buona qualità.
Nonostante le differenze, scoglio e pescatora hanno anche delle similitudini. Innanzitutto, entrambi sono a base di pesce fresco, che rappresenta il protagonista indiscusso del piatto. Vediamo allora quali sono i trucchi per farli alla perfezione:
Scoglio e pescatora si abbinano bene alla pasta lunga, come spaghetti, linguine, bucatini, vermicelli o scialatielli. Se invece preferisci quella corta puoi optare per mezze maniche, paccheri, conchiglie o fusilli. Perfetto anche l‘uso di riso e fregola.
Le varianti regionali della pasta allo scoglio dipendono, come dicevamo, sia dal tipo di pesce che si usa per il condimento, che varia a seconda della disponibilità, sia dalla tradizione locale. Tra le varianti più note ci sono quelle campane, come le linguine allo scoglio alla procidana e all'ischitana. Le differenze tra queste due ricette sta negli ingredienti: la versione procidana prevede l’uso di polpa di astice, scampi, vongole, tartufi di mare, cozze e fasolari, mentre la versione ischitana include scampi, gamberoni, vongole, cozze e fasolari. Entrambe le ricette si preparano con un soffritto di aglio, olio e peperoncino, sfumato con vino bianco e arricchito con pomodorini e prezzemolo.