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26 Marzo 2025 16:35

Le diete per invecchiare bene: secondo uno studio sono 8 gli stili alimentari che allungano la vita

Raggiungere i 70 anni in ottima salute fisica e senza gravi malattie croniche è possibile: uno studio ha analizzato otto diversi stili alimentari che potrebbero favorire la longevità.

A cura di Enrico Esente
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"Non esiste una dieta adatta a tutti. Gli stili di alimentazione sani possono essere adeguati per soddisfare esigenze e preferenze individuali". È quanto spiegato da Anne-Julie Tessier, l'autrice di uno studio combinato tra ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health e quelli dell'Università di Copenaghen e Montreal. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, è incentrata su diversi regimi alimentari che permetterebbero di favorire la longevità e arrivare in buona salute alla vecchiaia.

Otto stili alimentari per vivere più a lungo

La longevità è un tema molto ricorrente, negli ultimi anni diversi scienziati e ricercatori hanno utilizzato le loro esperienze sul campo per provare a rendere più chiara la questione. Lo studio di cui stiamo parlando ne è un esempio: nel dettaglio si concentra su otto stili alimentari di persone con un'età compresa tra i 39 e i 69 anni. Ci sono voluti circa trent'anni di ricerche basate sull'analisi di alcuni dati relativi a oltre 100 mila persone del Nurses Health Study e dell'Health Professionals Follow-Up Study che rientravano in quella fascia d'età.

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Gli otto modelli analizzati dai ricercatori sono tutti diversi e intercambiabili a seconda dell'adattamento delle persone. Secondo i ricercatori, questi diversi stili alimentari, possono favorire una maggiore aspettativa di vita. 

  • Alternative Healthy Eating Index (AHEI): stile alimentare preso sotto esame dalla scuola medica di Harvard. Gli studiosi lo hanno classificato come un indice capace di assegnare valutazioni agli alimenti e ai nutrienti non salutari, capace di mettere in risalto i cibi considerati sani come frutta, pesce, verdura, cerali integrali, proteine vegetali, legumi, olio di oliva, arachidi, canola e colza.
  • Alternative Mediterranean Index (aMED): è stato introdotto nel 1995 e, come quello precedente, genera sempre un indice in base al rapporto tra cibo e malattie come cancro. Qui il punteggio originale funziona in base alla relazione con la dieta mediterranea e suggerisce un'assunzione generosa di verdure, legumi, frutta, noci, cereali e pesce. Bisogna integrare anche acidi grassi monoinsaturi e assumere moderatamente alcol, dolci, latticini come yogurt e formaggi e carni rosse lavorate.
  • Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH): si punta, con questo percorso alimentare, a salvaguardare il cuore tant'è che ne è stata nominata miglior dieta per chi ha problemi con quest'organo.
  • Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay (MIND): questa dieta è caratterizzata da antiossidanti e da un'elevata assunzione di questi. L'obiettivo è quello di ottenere benefici per la funzione cognitiva e alimenti come ortaggi, fagioli, noci, carni magre, pollo e olio di oliva, la favoriscono.
  • Dieta sana a base vegetale (hPDI): gli alimenti principali in questa diete sono i cibi vegetali in generale come verdure, frutta, cereali integrali e legumi: le abitudini di questa dieta apporta numerosi benefici.
  • Planetary Health Diet Index (PHDI): qui viene sottolineata inadeguatezza, per quanto riguarda la salute negli Usa, di nutrienti importanti quali ferro, calcio, potassio e fibre.
  • Modello dietetico empiricamente infiammatorio (EDIP): parametro che definisce in che misura lo schema alimentare sia in grado di promuovere la sintesi delle molecole pro-infiammatorie. Evidenzia inoltre l'associazione tra alimentazione e un alto indice di malattie degenrative e metaboliche come diabete di tipo 2 o arteriosclerosi.
  • Indice dietetico empirico per l'iperinsulinemia (EDIH): misura le abitudine alimentari funzionali a contrastare l’iperinsulinemia, ossia un eccesso di insulina nel sangue.
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