C’è chi dice che faccia male bere latte ogni giorno una volta cresciuti e chi pensa sia indispensabile per le ossa. Chi ha ragione? Facciamo chiarezza con il dott. Simone Gabrielli, su nutrienti, rischi, e le migliori opzioni per uno stile di vita sano.
C’è chi dice che faccia male bere latte ogni giorno una volta cresciuti e chi pensa sia indispensabile per le ossa. Chi ha ragione? In effetti siamo gli unici nel regno animale a bere latte da adulti, tra l'altro di una specie diversa dalla nostra. Allora, perché continuiamo a berlo?
Il latte ci fa bene o ci fa male? Il dott. Simone Gabrielli risponde a queste domande, ci spiega quali sono le proprietà del latte e se un consumo eccessivo può davvero essere rischioso.
Il latte è uno degli alimenti più completi in natura dal punto di vista dei nutrienti: in effetti, è l’alimento che appena nati ci permette di sopravvivere e crescere a vista d’occhio.
Allora perché molti pensano che faccia male da adulti? Ecco il punto: più della metà della popolazione mondiale è intollerante al lattosio. Questo accade perché, per digerire il latte, il nostro corpo produce un enzima chiamato lattasi, che scompone il lattosio, lo zucchero del latte. Da piccoli, tutti abbiamo questo enzima, ma crescendo alcuni smettono di produrlo, rendendo il latte difficile da digerire.
Noi pensiamo che l’intolleranza sia una problematica dei tempi moderni ma in realtà l’essere umano è stato sempre intollerante, fin da quando ha iniziato a bere latte circa 9.000 anni fa, con l’addomesticazione dei bovini. E menomale che abbiamo iniziato a berlo, perché durante le carestie, i prodotti caseari ci hanno salvato dalla fame. E, col tempo, alcune popolazioni si sono evolute per produrre lattasi anche da adulti. Questa mutazione è più comune in Europa del Nord e Africa Orientale, dove in passato c’era una forte cultura della pastorizia.
Il latte quindi è un super alimento: un litro di latte vaccino è composto per il 90% di acqua mentre il restante 10% sono proteine, zuccheri e grassi. Inoltre è un alimento ricco anche di vitamine e minerali: contiene calcio, magnesio, fosforo, zinco, potassio, retinolo, vitamina A, D, del gruppo B e i folati.
Ma attenzione: per quanto sia ricco di calcio, il latte, da solo, non può fare nulla contro l'osteoporosi che è una malattia in parte genetica, complessa e che dipende da svariati fattori. Per prevenirla è necessario, sì, avere un giusto apporto di calcio ma anche un adeguato livello di vitamina D, essenziale per il corretto assorbimento del calcio. Quindi l’esposizione solare, anche pochi minuti al giorno, è fortemente consigliata. Senza dimenticare l’attività fisica e uno stile di vita sano, senza fumo o eccesso di alcol, che causano la perdita progressiva della massa ossea.
Ma quindi se il latte è una manna dal cielo e c’ha salvato dalle carestie, com’è che è così demonizzato? Le principali critiche che vengono mosse contro il latte sono 4; 1) contiene farmaci; 2) fa venire il cancro; 3) contiene troppo ormoni della crescita; 4) è troppo grasso.
Per quanto riguarda i farmaci, in Europa i controlli sono molto scrupolosi per cui possiamo stare tranquilli: il latte non contiene né ormoni, né pesticidi, né antibiotici. Inoltre, secondo l’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) non è un alimento cancerogeno. Addirittura un rapporto del 2018 pubblicato su World Cancer Research Found ha evidenziato una probabile diminuzione del rischio di sviluppare un tumore del colon-retto legata al consumo di latte e derivati. Spesso si sente dire che il latte vaccino è troppo ricco di ormoni della crescita che servirebbero nella crescita del vitello. Ma c’è un piccolo dettaglio: un vitello beve una quantità di latte pari al 10% del suo peso corporeo al giorno. Questo vuol dire che una persona che pesa circa 80 kg dovrebbe bere 8 litri di latte per far sì che questi ormoni abbiano lo stesso effetto che hanno sul vitello.
Per quanto riguarda i grassi contenuti nei prodotti caseari interi, tutto dipende dalle dosi. Le linee guida per la sana alimentazione italiana (redatte da CREA) consigliano 3 porzioni giornaliere di latte o di yogurt (125 ml ciascuna), e 2-3 porzioni a settimana di formaggio. Inoltre al supermercato possiamo scegliere tra latte intero che ha almeno il 3,5% di grassi, parzialmente scremato che va tra l’1,5% e l’1,8% di grassi e scremato che ha lo 0,5% di grassi.
Altra distinzione che possiamo fare è tra latte pastorizzato, UHT e crudo: cosa cambia? Il latte pastorizzato è stato sottoposto a un riscaldamento che uccide solo i batteri patogeni, altri batteri rimangono e a lungo andare possono degradare il latte ed è per questo che lo troviamo nel banco frigo. UHT invece sta per Ultra High Temperature, cioè il latte viene sterilizzato grazie alle alte temperature. Questo è il latte che troviamo al di fuori del frigo e che si conserva più a lungo. Infine il latte crudo: viene venduto direttamente dai produttori e può contenere dei patogeni, pericolosi soprattutto per i bambini. Meglio bollirlo prima di consumarlo per uccidere eventuali patogeni.
Abbiamo visto che il latte e i suoi derivati sono un ottimo alimento, ma sono essenziali per la nostra salute da adulti? No, perché possiamo ricavare gli stessi nutrienti in altri cibi. Per di più se si è allergici, intolleranti, vegani o semplicemente perché li preferiamo, possiamo tranquillamente sostituirlo con delle bevande vegetali. Le bevande che troviamo in commercio sono molto spesso rinforzate, a cui cioè sono state aggiunte vitamine, proteine e minerali per essere dei validi sostituti del latte vaccino. In ogni caso assicurati di leggere bene le etichette di queste bevande per evitare di consumare prodotti con troppi zuccheri aggiunti e grassi, come l’olio di girasole.
Il latte non è indispensabile, ma è un alimento nutriente e versatile. Se consumato nelle giuste dosi, può essere parte di una dieta equilibrata.