Conosciuto in Italia soprattutto come componente delle barrette per i cani, il latte di yak è in realtà un alimento prezioso, molto energetico e con cui nel suo paese di origine di creano prodotti eccellenti e preparazioni tipiche di origini antichissime.
Quando in Italia si sente parlare di latte di yak, automaticamente lo si associa ai prodotti alimentari per i cani: ne è infatti un componente fondamentale, per via delle sue ricche proprietà nutritive ed energetiche. Ma il latte di yak, in realtà, è molto più di questo.
Caratteristico del Tibet e delle catene montuose circostanti, lo yak è un grosso mammifero bovide simile a un toro, usato nella sua terra d’origine come bestia da soma, ma anche per la produzione di carne e di latte: la femmina di yak, infatti, è in grado di produrre anche 300 litri all’anno di latte. Super nutriente, così tanto che i nomadi tibetani non hanno carenze vitaminiche né minerali nonostante il limitato accesso a frutta e verdura, il latte di yak nella nostra parte del mondo è ancora abbastanza raro.
Sono sempre di più, però, gli allevamenti di yak che prendono piede in Italia, come per esempio quello avviato da Reinhold Messner, l'alpinista più famoso dell'Alto Adige, che per primo nel 1985 portò questa specie a Solda.
Il latte di yak – o per la precisione di dri, nome della femmina – ha ben poco in comune con il nostro latte. È un prodotto unico nel suo genere, che deve molto all’habitat in cui cresce l’animale che lo produce e alle caratteristiche del suo grosso organismo, progettato per sopportare le dure condizioni ambientali delle zone in cui vive. Lo yak, animale ruminante simbolo per eccellenza del Tibet e delle grandi vette himalayane, è allevato fin dall’antichità dalle popolazioni locali, che da sempre usano il suo latte come componente fondamentale della loro alimentazione.
Prodotto dall’animale solo in alcuni precisi periodi dell’anno, il latte di yak viene usato principalmente per la creazione di formaggi e burro, ingrediente principale anche dell’iconico tè tibetano.
Il latte di yak è un vero concentrato di energia, un superfood così nutriente da fornire agli abitanti del Tibet tutti i nutrienti necessari per avere un’alimentazione corretta: è molto ricco di proteine animali, presenti in una percentuale che va dal 4 al 6%, ed è anche molto energetico, con la sua componente di grassi che arriva fino al 10%.
Inoltre, il latte di yak è ricco di antiossidanti e vitamine essenziali, preziosi alleati per l’organismo, mentre è più carente dal punto di vista dei sali minerali. Per via della grande concentrazione di lipidi, è un tipo di latte estremamente calorico e ha un sapore molto intenso, che ricorda quello del nostro yogurt.
Il primissimo impiego del latte di yak è la produzione di formaggio, una peculiarità soprattutto dei villaggi di alta quota: si tratta di produzioni molto limitate, perché interamente artigianali e strettamente locali. I formaggi ottenuti, di cui il più conosciuto è il chhurpi (o churpi) prodotto in Tibet e Nepal, sono di diverse tipologie, e in alcuni casi utilizzano tecniche così antiche che l’Organizzazione delle Nanzioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha classificato alcuni di questi prodotti. Persino Slow Food ha creato un particolare presidio per questi formaggi dell’altopiano tibetano.
Con il latte di yak si prepara anche un altro prodotto celebre, il burro: si mangia fresco, è estremamente calorico ed energetico, ed è in grado di conservarsi a lungo, motivo per cui ogni famiglia che produce e consuma una grandissima quantità.
Il burro di yak serve anche a preparare una bevanda iconica del Tibet, il Bò cha, una particolarissima bibita preparata con tè in foglia e sale, e aromatizzata proprio con il burro. Emulsionato in modo da ricavare una bevanda calda e densa, è un preparato che tutti consumano abitualmente, e il primo alimento che viene offerto agli ospiti.
Inoltre, la tradizione locale dice anche che una delle funzioni del burro di yak sia quello di proteggere le labbra dal freddo, un po’ come se fosse una sorta di burrocacao naturale. Il latte di yak si beve anche fresco, si trasforma in yogurt e in alcune zone se ne ricava anche una sorta di latte in polvere.
In Italia il latte di yak non è molto diffuso come alimento, però è conosciuto per un altro motivo molto curioso: è uno dei componenti principali delle barrette alimentari che vengono date ai cani. Solo recentemente, infatti, si sta ampliando la conoscenza del latte di yak come vero e proprio alimento, perché è da sempre stato associato all’alimentazione canina. Trattandosi di un alimento molto energetico, infatti, fa molto bene ai cuccioli di cane durante la crescita, mentre per il cane adulto è uno snack energetico ma salutare, dato il suo bassissimo contenuto di lattosio.