Anche per l',Oms ovvero l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'aspartame è "possibilmente cancerogeno per l'uomo" ma questa dicitura non deve spaventarci.
Ora è davvero ufficiale: l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara l'aspartame "possibilmente cancerogeno per l'uomo" lasciando però invariato il "livello di assunzione giornaliera accettabile". L'aspartame è uno dei dolcificanti artificiali più usati al mondo, onnipresente nelle bevande analcoliche di tantissimi generi. Vediamo però per quale motivo questa dicitura non deve spaventarci.
L'aspartame è cancerogeno per l'uomo ma "non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i prodotti, né stiamo consigliando ai consumatori di smettere del tutto di consumarli" dice Francesco Branca, direttore della nutrizione e della sicurezza alimentare dell'Organizzazione mondiale della sanità, all'Ansa. L'Oms suggerisce solo "un po' di moderazione". La dose giornaliera consigliata dell'assunzione di aspartame, che è di circa 40 mg per kg di peso corporeo, cioè di 2800 mg per un individuo di 70 kg.
Il gruppo di lavoro dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, la Iarc, ha espresso qualche settimana fa la valutazione della cancerogenicità dell'aspartame e ora anche l'Oms inserisce la sostanza nella categoria Gruppo 2B che contiene anche l'estratto di aloe vera e l'acido caffeico presenti nel tè e nel caffè. È la stessa organizzazione a dire che il grande pubblico "non dovrebbe essere preoccupato per il rischio di cancro associato a una sostanza chimica classificata come gruppo 2B" quindi non spaventiamoci. Continuiamo a usare l'aspartame ma facciamolo con moderazione. L'Oms certifica infatti la ricerca della Iarc dandole credibilità ma è importante sottolineare che questa organizzazione stabilisce soltanto se una sostanza è con ragionevole certezza un cancerogena, mentre non paragona fra loro i cancerogeni per la loro potenza. Proprio per questi motivi è importante chiedersi quanto sia cancerogena una sostanza, a quali dosaggi possiamo resistere e quanto tempo a lungo dobbiamo essere esposti prima di avere problemi. Nel Gruppo 2B, come confermano anche gli autori della ricerca in conferenza stampa, se i prodotti sono usati con moderazione non corriamo alcun tipo di rischio.