Arriva il via libera da parte della Comunità Europea: a partire dal prossimo 26 gennaio saranno commercializzati prodotti a base di larve di vermi della farina.
Un nuovo novel food entra ufficialmente (almeno sulla carta) nell'alimentazione di noi occidentali. È infatti arrivato il via libera da parte dell'Unione Europea per quanto riguarda il consumo umano delle larve del verme della farina, il tutto ad appena un paio di settimane di distanza dall'ultima analoga autorizzazione riguardante, invece, i grilli in polvere. Prosegue quindi il percorso di ingresso degli insetti, e prodotti derivati, nelle abitudini di consumo anche degli europei, anche se per ora l'impatto sul mercato, come spiega la Commissione europea, "è trascurabile perché parliamo di una piccola nicchia".
Questo tipo di alimenti sono già ampiamente consumati in Oriente, dove nei Paesi asiatici sono fruiti da circa 2 miliardi di persone. Con l'ultimo ok arrivato a livello comunitario ora pure le larve del verme della farina minore (nome scientifico Alphitobus diaperinus) potranno essere commercializzate in Ue come nuovo alimento dal 26 gennaio, sotto forma di pasta, essiccate, in polvere oppure congelate. Si tratta del terzo insetto destinato al consumo alimentare umano dopo i già citati grilli in polvere e la locusta migratoria. Non solo, come se non bastasse altri otto prodotti di questo tipo sono in lista di attesa, in previsione di un analogo nulla osta da parte dell'Unione Europea. Le larve del verme della farina, e derivati, potranno essere messi in vendita dal prossimo 26 gennaio e per ora l'unica società a poterli commercializzare sarà la Ynsect NL B.V.
Ne avevamo già parlato ampiamente in passato della possibilità in un futuro ormai prossimo (ormai diventato presente) dell'ingresso di insetti e prodotti derivati nell'alimentazione anche di noi occidentali. Con noi si era confrontato anche un giovane chef, Loris Caporizzi, che ci aveva illustrato anche i motivi per i quali non dovremmo escludere a priori il consumo di questo novel food. Questioni di maggiore sostenibilità, di minore impatto ambientale e alternativo apporto proteico alla base dell'ok da parte dell'Unione Europea a questo tipo di alimenti. Alimenti che, però, non possono essere consumati da chi soffre di allergie o intolleranze verso crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, molluschi.
Le istituzioni italiane, in difesa della dieta mediterranea e della tradizione gastronomica nazionale, da tempo si sono schierate apertamente contro questo nuovo tipo di prodotti, dicendosi contrarie sia al consumo umano di insetti sia alla commercializzazione di carne sintetica. Eppure, in tutto ciò, chi sapeva che in qualche modo gli insetti già li consumiamo, ma inconsapevolmente?