Le linee guida dell'Oms raccomandano di tenere sotto controllo le quantità di sale, con un occhio di riguardo ai prodotti confezionati, ma suggeriscono anche di usare delle alternative, per sostituirlo gradualmente: ecco quali sono.
Un consumo eccessivo di sale può creare molti problemi di salute: a dirlo da molti anni sono i report dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che questa settimana ha lanciato un documento di linee guida per invitare i consumatori a cercare delle alternative e a consumare quantità limitate di sale. L'organizzazione spiega quali siano i rischi e suggerisce di sostituire il normale sale da cucina con alternative a basso contenuto di sodio. Ecco nel dettaglio perché un consumo eccessivo di sale fa male e cosa suggerisce l'Oms.
Un consumo eccessivo di sale (cloruro di sodio) è associato a un aumento della pressione sanguigna, che è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari come infarti e ictus. Inoltre, un'elevata assunzione di sale è stata collegata a un aumentato rischio di altre patologie. L'OMS raccomanda di consumare meno di 5 grammi di sale al giorno, tra quello già presente negli alimenti e quello aggiunto, ovvero un cucchiaino da tè, corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio: la gran parte delle persone, però, non riesce a rispettare questi limiti e ne consuma molto di più.
Posto che il sale è un elemento importante per il buon funzionamento del nostro corpo, un suo abuso può provocare conseguenze importanti. L'aumento della pressione sanguigna, come spiegato, è uno dei principali effetti dell'eccesso di sale. Questo può portare a uno stato di ipertensione, che a sua volta aumenta il rischio di infarto, ictus e altre malattie cardiovascolari. Un'assunzione eccessiva di sale, inoltre, può favorire la perdita di calcio dalle ossa, aumentando il rischio di osteoporosi. L'OMS stima che circa 1,9 milioni di decessi all'anno siano legati al consumo eccessivo di sale.
Va fatta una distinzione tra sale e sodio, come precisa anche l'Oms: a essere pericoloso, infatti, non tanto è il sale utilizzato a livello domestico, cioè quello che mettiamo nelle nostre ricette, quanto il sodio impiegato in abbondanza dall'industria alimentare. Molti prodotti da forno, anche quelli integrali, contengono quantità significative di sale, così come i salumi e gli insaccati, dove si usa come conservante, e gli alimenti in scatola come conserve, sughi e piatti pronti, legumi in scatola e così via. Infine, molti degli alimenti ultra processati, come snack e merendine, sono ricchi di sale.
Le linee guida dell'Oms, oltre a tenere sotto controllo le quantità con un occhio di riguardo ai prodotti confezionati, suggeriscono di usare delle alternative al sale, per sostituirlo gradualmente, almeno in parte. Quali sono queste alternative? Una di queste è il sale arricchito di potassio: in questo tipo di sale, una parte del sodio viene sostituita dal potassio, un minerale essenziale per il nostro organismo. Il potassio, oltre a essere un buon sostituto anche se parziale, aiuta a contrastare gli effetti negativi del sodio sulla pressione sanguigna.
A questo noi aggiungiamo altre alternative: le erbe aromatiche e le spezie, che possono conferire ai tuoi piatti un sapore intenso e aromatico, ma anche il lievito alimentare in scaglie, che ha un sapore umami intenso e può essere utilizzato per insaporire molte preparazioni, oppure il gomasio, un mix di sesamo tostato e sale marino, con un rapporto di 6:1.