13 Febbraio 2021
15:00

La video ricetta delle chiacchiere di Carnevale del pasticciere Tommaso Ippolito

Che le vogliate chiamare chiacchiere, frappe o cenci poco importa: non c'è Carnevale senza questi buonissimi dolci cosparsi di zucchero a velo. Con questa ricetta spiegata passo passo dal maestro pasticciere Tommaso Ippolito, della Pasticceria Ippolito in provincia di Napoli, fare le chiacchiere sarà un gioco da ragazzi.

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Le chiacchiere di Carnevale sono delle sfoglie fritte e friabili, molto sottili, preparate con farina e uova. La Pasticceria Ippolito di Marano, in provincia di Napoli, con il titolare Tommaso ci ha preparato la versione più tradizionale delle frappe fritte. La storia delle chiacchiere comincia addirittura nell'antica Roma ma secondo la leggenda più accreditata, fu Raffaele Esposito, cuoco di corte della Regina Margherita Savoia, a donare alle chiacchiere questo nome.

Queste sfoglie sono il dolce di Carnevale più famoso e antico in Italia, tant'è che in base alla regione d'origine ha un nome diverso pur avendo la stessa ricetta. Per questa ragione abbiamo le frappe a Roma, le lattughe in Lombardia, le bugie in Piemonte o i cenci in Toscana. Non bastassero i mille nomi diffusi in tutta Italia, esistono anche  molte versioni europee delle chiacchiere. Ad esempio in Francia sono diffuse in Languedoc, Provenza e Rouergue con il nome di oreillettes (orecchiette), nell'area dell'antico Ducato di Savoia come bugnes e merveilles (meraviglie). Le troviamo anche in Romania, Ucraina, Brasile, Croazia, Belgio e in moltissime altre nazioni, tutte con una ricetta simile alle frappe tradizionali. D'altra parte perché cambiare una cosa così buona e semplice?

Le chiacchiere della Pasticceria Ippolito

Tommaso Ippolito, titolare dell'omonima pasticceria campana, ci mostra come preparare le chiacchiere di Carnevale a casa con una tecnica molto semplice e qualche piccolo suggerimento e segreto così da avere un prodotto perfetto.

La storia della Pasticceria Ippolito

Tommaso Ippolito è figlio d'arte e suo padre una sola cosa gli aveva chiesto: "Studia, non fare mai il mio mestiere". Non tutto è andato secondo i piani perché l'amore per l'arte dolciaria ha conquistato fin da piccolissimo "Tommy". Gli piace impastare, giocare con lo zucchero e la farina, impastricciarsi le mani col cioccolato, una vera vocazione. Per questa ragione comincia a lavorare in un laboratorio all'inizio del 2000 e dopo 10 anni di gavetta corona il suo sogno aprendo la sua prima pasticceria.

La Pasticceria Ippolito a Marano è diventata un'istituzione a Napoli Nord in soli due lustri. Le persone si sono accorte immediatamente della passione che Tommaso Ippolito e tutta la sua famiglia mettono nelle preparazioni. Da provare il babà tradizionale, con un'ottima bagna, interessante anche la loro selezione di sciù.

Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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