Ripercorrere le origini per delineare la vera storia del tiramisù non è un compito facile, basti pensare alle tantissime leggende e alle numerose regioni che se ne contendono la paternità. Siena, Emilia Romagna, Torino, passando per Veneto e Friuli Venezia Giulia: quale sarà il luogo in cui nacque la ricetta del dolce più famoso di sempre? Non vi resta che scoprirlo.
Quella sulla paternità e sulla vera storia del tiramisù è una delle diatribe più accese nel panorama gastronomico del Belpaese: sono molte le regioni e le città che rivendicano i natali del dolce italiano per antonomasia (ma famosissimo in tutto il mondo, tanto da essere la quinta parola più conosciuta oltre confine), avvalendosi di leggende più o meno veritiere e capaci di legittimare tale primato.
Siena, Emilia Romagna, Torino, passando per Veneto e Friuli Venezia Giulia: quale sarà il luogo in cui il tiramisù prese forma per la prima volta incantando tutti con la sua golosa semplicità? Non vi resta che scoprirlo leggendo le prossime righe.
Prima di delineare le tracce che portarono alla sua geniale invenzione, va detto che il tiramisù è un dolce piuttosto recente: la ricetta, così come la conosciamo oggi, non compare in alcun libro di cucina prima degli anni '70, così come manca una identificazione ufficiale nelle enciclopedie e dizionari fino al 1980, anno in cui il dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti ne fece menzione per la prima volta. Ad ogni modo, sulla sua nascita ci sono teorie più o meno accreditate: ecco quelle più celebri.
Nonostante le giovani origini, secondo una delle teorie che gravita intorno la vera storia del tiramisù tutto ebbe inizio a Siena durante una visita del granduca Cosimo III de' Medici: fu allora che venne creata la cosiddetta "zuppa del Duca", un dessert simile all'attuale tiramisù ma con delle discrepanze sostanziali. Se questa versione è infatti compatibile con l'introduzione in Italia del caffè – ossia uno degli ingredienti principali proprio del tiramisù – non lo è altrettanto per l'utilizzo del mascarpone e dei savoiardi, entrambi elementi poco usati nella pasticceria senese fra il XVII e il XVIII secolo.
Anche il Dolce Torino, tipico dell'Emilia Romagna descritto da Pellegrino Artusi nel libro “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” nel 1891, potrebbe essere un lontano antenato del tiramisù. Tuttavia, come per la zuppa del Duca qualcosa non convince, sopratutto per via del burro che, nella farcia a base di tuorli, zucchero, latte e cioccolato fondente, prendeva il posto del mascarpone, facendone di fatto un dolce molto diverso.
Un'ulteriore tesi racconta invece come il tiramisù sarebbe nato a Torino grazie a un pasticcere che lo realizzò per "tirare su" Camillo Benso Conte di Cavour, in quegli anni occupato a svolgere la sua attività politica di unificazione del paese. Ma si tratta di un'ipotesi poco credibile visto che, a quel tempo, i metodi di produzione e conservazione degli alimenti non potevano certo garantire la freschezza e la commestibilità di ingredienti delicati come quelli alla base del tiramisù.
Ciò che abbiamo visto finora sono solo alcuni dei racconti che legano il tiramisù a questa o a quella regione, spesso a metà tra verità e leggenda; in realtà la lotta più aspra vede protagonisti il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, rispettivamente con le province di Udine e Treviso.
Nel 1981 l'enogastronomo Giuseppe Maffioli storicizzò – all'interno della sua rivista Vin Veneto – la preparazione del tiramisù tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, localizzandolo presso il ristorante Alle Beccherie di Treviso e attribuendolo al pasticciere Roberto “Loly” Linguanotto. Di fatto Maffioli definì il tiramesù (così si chiamava in dialetto veneto) una variante della zuppa inglese e dello sbatutin, dolce povero fatto con tuorlo d'uovo montato con lo zucchero, come lo stesso Linguanotto confermò poi in un'intervista.
Tutto bene quel che finisce bene, penserete. E invece no. Dopo che in Veneto si avvalorò l'ipotesi di dichiarare il tiramisù una tipicità territoriale, in terra friulana si elevarono voci di protesta: da una parte c'è il ristorante Il Vetturino nel comune di Pieris di San Canzian d’Isonzo (GO), dove già dagli anni '40 si realizzava la Coppa Vetturino con cioccolato e zabaione, poi ribattezzata "tirimisu"; dall'altra c'è l'albergo Roma di Tolmezzo, in provincia di Udine. Qui, infatti, negli anni '50 veniva servita una versione inedita del Dolce Torino, modificata con mascarpone e caffè al posto di burro e alchermes: a dimostrare quanto detto ci pensano un conto del 1959 e un menu di due cene fatte nel 1963 e 1965, in cui appare chiaramente la dicitura "tiramisù".
Ad avere la meglio in questo conflitto all'ultimo savoiardo si è rivelato il Friuli Venezia Giulia, anche per merito della pubblicazione del libro di Clara e Gigi Padovani, "Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato". Dopo anni di polemiche più o meno velate, il tiramisù oggi rientra ufficialmente nella lista dei Prodotti agroalimentari tradizionali friulani: ma il Veneto avvisa e promette ancora battaglia.
Ora che abbiamo ripercorso la complessa quanto avvincente storia del tiramisù, vi proponiamo 5 varianti del dolce più amato, tutte da provare. Questo dessert famosissimo, infatti, viene declinato in una serie di variazioni sul tema infinite: noi ne abbiamo selezionate alcune fra le più golose.
Il tiramisù cookies è un dolce irresistibile da preparare in pochi minuti usando come ingredienti biscotti cookies, latte, caffè, gelato e crema di nocciole: dopo averlo fatto freddare in freezer per qualche ora, servitelo in una coppetta per renderlo ancora più pratico e originale.
Grazie al suo gusto fresco e sfizioso, il tiramisù al limone vi conquisterà cucchiaino dopo cucchiaino. Gli ingredienti sono quelli soliti (mascarpone, uova, zucchero, savoiardi) ma si aggiunge la panna e si sostituisce il caffè con acqua e succo di limone.
Una variante alla ricotta morbida e cremosa come l'originale ma, allo stesso tempo, più fresca e leggera. Preparare il tiramisù di ricotta è semplicissimo: basta unire gli ingredienti, creando vari strati, e lasciare che il dolce si compatti in frigo per qualche ora.
Una variante audace del tiramisù, perfetta per coloro che amano la frutta fresca e, naturalmente, il cocco. Il tiramisù alle fragole e cocco è un'alternativa fresca facilissima da realizzare: i savoiardi vengono inzuppati in una bagna di fragole frullate con zucchero e succo di limone, mentre la farcitura viene realizzata con uova, zucchero, mascarpone, panna, fragole e cioccolato bianco. La copertura con la granella di cocco sarà spolverata in superficie completa il tutto.
Altra variante golosa del classico tiramisù al caffè, ma con frutta secca: il tiramisù al pistacchio. In questa ricetta viene usato sia per la crema, insieme al classico mascarpone, sia per il topping, con la granella. Un'alternativa che conquisterà anche i palati più ortodossi.