La tassa sulle bevande zuccherate entra in vigore dal prossimo luglio: è previsto un aumento dei drink analcolici per rispondere a questa legge del Governo.
La "sugar tax", l'imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate, è stata dichiarata legittima dalla Corte Costituzionale. La questione era stata sollevata dal Tar del Lazio, che ne aveva contestato la legittimità per violazione del principio di eguaglianza tributaria. La Corte ha invece respinto l'eccezione, riconoscendo la validità delle giustificazioni scientifiche alla base dell'imposta. Questo significa che da luglio le aziende produttrici di alcune bevande analcoliche ricche di zuccheri dovranno pagare una tassa maggiorata per vendere i propri articoli. La sentenza si fa forte delle numerose ricerche che dimostrano la legittimità dell'imposta per motivi di salute: in pratica, visto che le bevande zuccherate fanno male, è giusto che le aziende paghino di più come successo con le industrie del tabacco, dell'alcol o con la plastic tax introdotta dal governo Conte 2 a fine 2019. La "sugar tax" era stata presentata nello stesso momento, ma anche a causa della pandemia ci sono stati rinvii lunghissimi.
L'imposta colpirà le bevande analcoliche con un elevato contenuto di zuccheri o dolcificanti aggiunti. L'obiettivo è quello di contrastare l'obesità, il diabete e altri effetti collaterali dannosi degli edulcoranti sintetici. La Corte ha riconosciuto che la scelta di limitare l'imposta alle bevande analcoliche è ragionevole e non discriminatoria. Questo perché le bevande sono considerate un fattore di rischio maggiore per queste malattie rispetto ad altri prodotti alimentari.
Stando a quanto scrive Il Fatto Quotidiano "l’imposta è destinata a colpire il consumo di bibite analcoliche che hanno un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte. Una volta entrata in vigore, sarà dovuta con un importo di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione". Saranno tassati succhi di frutta, di ortaggi e legumi, non fermentati, senza aggiunta di alcol, addizionati di zuccheri o di altri dolcificanti, ottenute con l’aggiunta di edulcoranti, di origine naturale o sintetica, quindi anche acque minerali e gassate con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o aromatizzanti. Cosa cambierà per i consumatori? È molto probabile che le aziende scaricheranno almeno una parte della tassa sul prezzo di vendita finale e quindi potrebbe esserci un aumento di questo tipo di drink.
La Corte ha deciso che questa tassa è corretta perché può portare a disincentivare il consumo di bevande dannose per la salute, quindi "non risulta né irragionevole, né arbitraria, né ingiustificata quanto alla sua limitazione alle sole bevande edulcorate rispetto a prodotti alimentari di altro tipo". I prodotti zuccherati portano a "generare un aggravio di spesa pubblica, connesso alla conseguente necessità di assicurare appropriate cure attraverso il servizio sanitario nazionale" secondo la Corte Costituzionale e per questo motivo, viste le giustificazioni scientifiche portate alla luce, la tassa verrà attivata dal 1° luglio 2024.