video suggerito
video suggerito
11 Ottobre 2024 18:00

La storia dello strano legame tra la povera carruba e il prezioso oro

Il carato, unità di misura utilizzata per pesare gemme e pietre preziose, ha origini antiche e sorprendenti. Scopriamo insieme come questa unità di misura, così preziosa nel mondo della gioielleria, sia legata a un umile frutto: la carruba. Un viaggio affascinante alla scoperta dell'etimologia di una parola che ci accompagna da secoli.

15
carruba-carato

C'è un inaspettato legame tra l'oro e un frutto tipico della Sicilia, la carruba. Il legame riguarda l'unità di misura della massa di materiali preziosi: hai mai pensato a come sia nata la parola "carato"? Questa unità di misura, indispensabile per valutare il peso di diamanti, rubini e altre gemme preziose oltre ai metalli, ha radici molto più antiche e umili di quanto si possa immaginare. Il suo collegamento è strettamente connesso con un frutto che cresceva (e tutt'ora cresce) rigoglioso nelle regioni del Mediterraneo: la carruba appunto, oggi purtroppo in declino ma buonissima e molto salutare.

Dalla carruba all'oro

Per comprendere l'origine del termine "carato" dobbiamo fare un salto nel passato, in un'epoca in cui le bilance elettroniche erano ancora un sogno lontano. Gli antichi gioiellieri, per pesare con precisione le loro preziose gemme, avevano bisogno di un sistema di misura affidabile e facilmente reperibile. La soluzione arrivò da un frutto molto particolare: la carruba. Questo legume, prodotto dell'albero di carrubo, presenta una caratteristica unica: i suoi semi hanno un peso estremamente uniforme, oscillando di pochissimo da uno all'altro. Questa uniformità li rendeva perfetti come piccoli pesetti naturali. Si riteneva che il loro peso fosse sempre costante e uguale a 1/5 di grammo (ed è vero).

perche-carato-carruba

La parola "carato" deriva proprio dal greco "kerátion", che significa "carruba". Inizialmente, il carato indicava il peso di un singolo seme, ma nel corso dei secoli la sua definizione si è precisata, fino ad arrivare all'attuale valore di 200 milligrammi codificato nell'800 dagli inglesi. Il carato fu infatti rapportato e definito con precisione solo nel 1832 in Sudafrica (all'epoca colonia dell'Impero Britannico), il luogo di maggior produzione ed esportazione di diamanti al mondo, dove ne fu stabilita la connessione con il sistema metrico decimale: pesando con una bilancia a braccia uguali più semi di carruba ed eseguendo poi la media aritmetica dei valori ottenuti ne derivò un valore pari a circa 0,2 grammi. Sembra cosa da poco ma questi piccoli semi, ideali sostituti del cacao ai giorni nostri, hanno avuto un "peso" davvero importante nella storia dell'economia moderna.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views