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20 Marzo 2025 9:00

La storia della marmellata, fra schiavismo, Caterina d’Aragona e Maria de’ Medici

Protagonista di colazioni e merende, ingrediente per i dolci, accompagnamento per formaggi: la marmellata è uno di quei prodotti che nelle nostre dispense non manca mai. Ma lo sai quando è nata? Le sue origini sfociano nella leggenda, ma una cosa è certa: è molto antica e risale addirittura agli antichi Greci.

A cura di Martina De Angelis
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Che sia preparata in casa o acquistata, che sia spalmata sul pane o su una crostata, che farcisca biscotti o accompagni taglieri di formaggi, una cosa è certa: la marmellata è un prodotto amatissimo, immancabile nelle nostre case per essere gustato da solo oppure usato come ingrediente in tante ricette squisite. Come tutti i prodotti antichi e tradizionali, anche la storia della marmellata è una vera e propria miniera di leggende riguardo alla sua origine, che coinvolge gli antichi Greci e non una, ma ben due regine. Quando è nata la marmellata, perché oggi si usa sempre questo termine e come è diventata un prodotto così iconico? Indaghiamo nella storia della golosa crema zuccherina a base di frutta.

Iniziamo dal nome: perché “marmellata”?

Il significato stesso della parola “marmellata” è un grande indizio sulle origini di questa preparazione: i dizionari etimologici concordano nel farla risalire alla parola portoghese marmelada, che significa “confettura di marmelo”, ovvero mela cotogna. A sua volta la parola portoghese deriva dal latino melimēlu(m), a sua volta dal greco melímēlon, composto di méli ‘miele’ e mêlon ‘mela’: questo legame sarebbe testimonianza dell’origine Greca di un composto simile alla marmellata, ma senza zucchero poiché non era ancora conosciuto.

Nel Quattrocento e Cinquecento alcune leggende legano la parola “marmellata” al tipo di composto di agrumi che conosciamo (la marmellata, infatti, è solo quella ottenuta esclusivamente con agrumi), ma nel corso dei secoli il termine è stato applicato in modo estensivo alle composte fatte con ogni tipo di frutta. Il termine corretto per chiamarle in realtà sarebbe “confettura”, parola che deriva dal latino conficere (eseguire, ma anche conservare) e che era usata in passato per indicare le preparazioni alimentari destinate a essere conservate grazie all’uso dello zucchero.

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Gli antichi Greci e la primissima versione della marmellata

Una prima versione della nostra odierna marmellata risale agli antichi Greci e ne siamo a conoscenza grazie a un ricettario romano attribuito ad Apicio e risalente al IV-V secolo d.C.: qui è riportato che i Greci usavano bollire le mele cotogne insieme al miele, per addensare gli zuccheri contenuti e ricavarne una conserva. Anche gli antichi Romani avevano un modo tutto loro di conservare la frutta, un altro antenato della marmellata moderna: in questo caso la frutta veniva invece immersa in una mistura di vino passito, vino cotto, mosto o miele. Chiaramente il risultato di entrambe le preparazioni era diverso dal tipo di marmellata che conosciamo oggi, poiché all’epoca di Greci e Romani gli unici dolcificanti conosciuti erano proprio miele e vino, mentre bisogna aspettare le crociate per assistere alla comparsa dello zucchero in Europa.

La nascita della marmellata moderna tra storia e leggende

Numerosi documenti storici attestano come sia nel corso del Medioevo che lo zucchero inizia a circolare in territorio europeo: in zone come Spagna e Sicilia venne introdotta la canna da zucchero dagli Arabi (tra il 700 e il 900 d.C.), mentre furono i crociati a portare lo zucchero nel resto dell’Europa poco dopo l'anno Mille. Nel Medioevo lo zucchero era un alimento esotico e costoso, infatti divenne sempre più comune sulle tavole dei ricchi e fino al XVI secolo il suo utilizzo per la preparazione di confetture, marmellate, sciroppi, e tutte le tecniche di conservazione di alimenti fu abbastanza limitato per via dell’alto valore del prodotto.

Le cose cambiarono quando Cristoforo Colombo portò la canna da zucchero nel Nuovo Mondo e lo schiavismo prese piede nelle piantagioni di questa pianta: la produzione divenne maggiore e, pian piano, il prezzo calò fino a quando lo zucchero finì per sostituire il miele sia come dolcificante sia come conservante. Ecco che la marmellata assume sempre di più la connotazione moderna e diventa una tecnica vera e propria per conservare la frutta a lungo termine, dove lo zucchero soppianta definitivamente il miele dando vita al composto come lo conosciamo oggi.

Marmellata o confettura di pere

Il quadro storico non ha impedito alla marmellata di diventare protagonista delle più varie leggende relative alle sue origini. In particolare le storie più diffuse sono due ed entrambe hanno come protagoniste due regine. La prima lega la marmellata a Caterina d’Aragona (1485 – 1536), principessa spagnola andata in sposa al re d’Inghilterra Enrico VIII (1491 – 1547): sembra che la sovrana avesse grande nostalgia della sua terra e che, per mitigarla, avrebbe inventato la marmellata di arance: un modo di conservare profumi e sapore delle arance spagnole e per farle arrivare alla regina senza che marcissero.

La protagonista della seconda storia, invece, è una discendente della potente famiglia fiorentina dei Medici: Maria de’ Medici, nata nel 1575 e diventata regina di Francia nel 1600 sposando il re Enrico IV. La leggenda racconta che, trasferitasi a Parigi, soffrì di una serie di malesseri che portarono i medici di corte a prescriverle una dieta di frutta, agrumi in particolare, ricchi di vitamina C. Ma come trasportare gli agrumi fino in Francia senza che marcissero nel lungo viaggio? Sembra che proprio in questa occasione fu preparata la marmellata di agrumi destinata a “Marie malade” (Maria ammalata) e che qualcuno, per la fretta di scrivere l’etichetta da apporre al composto, accorpò le due parole formando “marmelade”.

Entrambe le versioni sono piuttosto fantasiose, in particolare la seconda, ma come tutte le storie hanno qualcosa che potrebbe essere traccia di un fondo di verità: entrambe le leggende, infatti, si collegano al fatto che la vera “marmellata” è quella di agrumi, mentre per indicare le composte a base di altra frutta il termine corretto sarebbe “confetture”.

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