È forse il forno più ambito di Roma: una vera e propria istituzione, una dinastia che va avanti da quattro generazioni ed è arrivata in tutto il mondo.
Quattro generazioni nel mondo dell'ospitalità e della gastronomia mettono la famiglia Roscioli al centro della storia culturale di Roma, non solo relativa al cibo. Le loro vicende cominciano in un piccolo panificio in via dei Chiavari, seguito da un fruttivendolo in via Giubbonari: ancora oggi sono lo zoccolo duro del business perché uno è diventato il famosissimo Antico Forno Roscioli, l'altro è diventato Ristorante Salumeria Roscioli. Entrambi gli indirizzi sono presi d'assalto da critici e clienti per la qualità e la golosità dei piatti. Vediamo insieme tutta la storia della famiglia Roscioli, un vero e proprio simbolo della Città Eterna.
Per un certo periodo la storia dei ristoranti di Roscioli è rimasta avvolta nel mistero. La famiglia però ha recuperato dei certificati che attestano la presenza dei locali fin dalla prima metà del 1800. C'è infatti un editto papale dell'epoca che disponeva l'apertura di un panificio che vendesse però pane a prezzi accessibili alle persone povere sito in via dei Chiavari. La famiglia fa risalire il giorno della fondazione al 17 agosto 1824, data trascritta sul censimento vaticano, anche se di "fondazioni" ce ne sono state diverse. Inizialmente non erano i Roscioli "veri e propri", erano altri imprenditori a gestire il fruttivendolo e il panificio. La famiglia Roscioli attuale viene infatti dalle Marche, emigrata a seguito del boom economico, in cerca di fortuna nella Capitale.
Quella dell'Antico Forno Roscioli ad esempio, nella versione attuale: era il 26 febbraio del 1972 quando Marco Roscioli aprì con la moglie per la prima volta la serranda del proprio panificio. Oltre 50 anni dopo è un'istituzione di Roma grazie al lavoro di Alessandro e Pierluigi in primis, seguiti poi da Maria Elena entrata più tardi in azienda. In mezzo secolo di attività sono arrivati il Ristorante Salumeria Roscioli, il Roscioli Caffè, la Rimessa Roscioli e il Wine Club oltre all'indirizzo americano che ha conquistato il cuore di Jill Biden.
Le cose dal 1972 a oggi sono cambiate però, non solo per il numero di locali posseduti dalla famiglia: Marco Roscioli era un conoscitore dei prodotti e girava l'Italia perché credeva profondamente nella necessità di offrire cose buone ai clienti. Quelle "cose buone" non avevano certificazioni o premi speciali: erano semplicemente i salumi e i formaggi che piacevano a lui. Un gusto sopraffino e una grande abilità tecnica gli hanno permesso di conquistare il corpo e l'anima dei romani. All'inizio della storia c'erano pochi tipi di pane, pochi salumi e per sfangare il lunario vendevano anche prodotti per la pulizia della casa.
Con il passare degli anni l'insegna è diventata pian piano ciò che conosciamo oggi. Il forno è un labirinto in cui se entri non riesci a uscirne indenne: la rossa fina e scrocchiarella, la margherita e la bianca con le patate, le teglie alla romana con i più svariati topping, i dolci da forno. Sembra di entrare nella "Fabbrica di Cioccolato" di Roald Dahl in cui tutto ciò che vedi è commestibile e buonissimo. Anche le tecniche di lavorazione si sono evolute col tempo ma mantengono la trazione tradizionale: impasti lavorati sulle 24 o 36 ore a seconda del tipo di pane/pizza, i tozzetti (una tipologia di pane) usati per le focacce in teglia e tutte le ricette tipiche romane. La famiglia Roscioli è una di quelle dinastie da raccontare ai più piccoli: mai un compromesso con la qualità, senza mai scendere a patti coi flussi turistici. In una città come Roma (ma il problema è diffuso in tutta Italia) in cui ormai è sempre più difficile trovare prodotti di alta qualità, la famiglia Roscioli ha saputo insegnare a tutto il mondo che quando fai qualcosa di buono puoi diventare meta turistica senza farti risucchiare da ciò che ti circonda.