Una brioche soffice, lievitata, che profuma di burro e fiori d’arancio e che, al suo interno, cela una sorpresa speciale: è il Roscón de Reyes, tipico dolce spagnolo che prepara e consuma in occasione dell’Epifania.
Si chiama Roscón de Reyes (ciambella dei Re Magi) e non c’è famiglia spagnola che non lo prepari e consumi in occasione dell'arrivo dei Magi, il giorno dell'Epifania, anche detto "el día de los Reyes". Si tratta di una ciambella lievitata semplicissima da preparare e dal gusto fragrante, che profuma di fiori d’arancio ed è decorata in superficie come una vera corona, con canditi, zucchero a granella e mandorle a lamelle; si mangia semplice inzuppata nel latte, oppure tagliata a metà e farcita con le creme più varie. La sua vera particolarità, però, si trova all’interno: nell’impasto, infatti, per tradizione si inserisce una sorpresa, un piccolo oggetti che rendono “re per un giorno” chi lo troverò, ma anche una fava secca o di ceramica, che obbliga a pagare il dolce. Da dove nasce questa singolare tradizione? È una sorta di gioco gastronomico che si è consolidato nel Cinquecento, ma che affonda le sue origini molto più indietro nei secoli.
Il Roscòn de Reyes per come si conosce e prepara oggi è una tradizione di epoca cinquecentesca, ma in realtà questo tipo gioco gastronomico ha un’origine molto più antica che risale all’epoca romana. In particolare è legata ai Saturnalia, i grandi festeggiamenti che si svolgevano tra il 17 e il 23 di dicembre in onore di Saturno, dio dell’agricoltura: coincidevano con il solstizio d’inverno, la fine dei giorni più scuri dell’anno e il ritorno della luce. Tra i tanti modi con cui i Romani festeggiavano l’evento c’erano diversi piatti, in particolare una torta dolce dalla forma rotonda in cui si nascondeva una fava secca: chi la trovava, per un giorno, era incoronato il “re della festa”. Più tardi insieme alla fava si iniziò a nascondere anche un fagiolo come simbolo di prosperità e fertilità: chi lo avesse trovato avrebbe goduto di buona fortuna per il resto dell’anno.
Il Roscòn de Reyes deve moltissimo a quel primo dolce dell’antica Roma, una tradizione che poi si è consolidata nelle corti nobili europee del Cinquecento. Secondo Juan. H. Sampelayo, nel suo libro ‘Gastronomía española’, il dolce con il suo tesoro segreto all’interno divenne un must della corte di Francia di Enrico III, tra il 1574 e il 1589. Sembra, infatti, che i pasticceri reali fossero soliti cucinare un’enorme ciambella e nascondere al suo interno una fava secca: chi l’avesse trovata durante il pasto si sarebbe trasformato in Re e avrebbe potuto dare “ordini ai ministri e consigli agli ambasciatori”.
In Francia il dolce si chiamava galette des rois o torta dei re (ancora oggi si consuma nei paesi francofoni proprio in occasione dell’Epifania), poi iniziò a viaggiare da una corte all’altra fino ad arrivare direttamente sulla tavola del primo Re Borbone, Filippo V nel secolo XVIII e da lui agli altri re spagnoli trasformandosi nel Roscòn de Reyes. La tradizione della torta con sorpresa è sopravvissuta fino ai giorni nostri, pur variando nei significati dei doni che si trovano all’interno: oggi si è soliti inserire un oggettino, un piccolo gioco o un gioiellino simili a quelli che si trovano nelle uova di cioccolato. Chi taglia una fetta di Roscón e trova la sorpresa diventa il “re della festa” ed ha diritto a cingersi la testa con una corona di cartone che viene fornita in regalo con questo dolce (se acquistato e non preparato in casa). E la fava? Continua ad esserci, ma non ha più un significato positivo: oggi chi la trova deve pagare il Roscón.