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11 Novembre 2022 12:54

“La pizza è come droga e sigarette”: lo afferma uno studio scientifico Usa

La pizza è una droga, alla stregua delle sigarette, così come bibite gassate, cibi zuccherati e altri alimenti ultra processati capaci di creare dipendenza. È il risultato di uno studio condotto negli Stati Uniti dagli scienziati dell'Università del Michigan.

A cura di Alessandro Creta
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"La pizza? Per me è una droga". Quante volte abbiamo detto o ci siamo sentiti dire questa frase, intendendo una passione smodata, metaforicamente una dipendenza, verso uno dei cibi più amati al mondo. È, però, quanto sentenziato dai ricercatori dell’Università del Michigan al termine di uno studio che ha classificato la pizza, così come altri alimenti ultra processati, alla stregua di una droga.  Il motivo? Sono capaci di creare nel consumatore, per l'appunto, un senso di dipendenza, oltre a squilibri e disturbi psicofisici.

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Stando alla ricerca condotta negli Stati Uniti gli alimenti altamente processati dovrebbero essere riclassificati come droghe, proprio perché capaci di indurre dipendenza risultando dannosi quanto le sigarette. Gli scienziati del Michigan affermano come ciambelle, cereali zuccherati e pizza (solo per fare qualche esempio) soddisfino e rispecchino i criteri che negli anni novanta hanno riconosciuto le sigarette come droga (la nicotina, infatti, è stata classificata come tale). Fatto sta, secondo lo studio condotto negli Stati Uniti, come riporta anche il Daily Mail, gli alimenti ultra processati presi in considerazione possono portare a un consumo compulsivo, rafforzandone la dipendenza o innescandone le voglie, comportando anche l'alterazione dell'umore.

Perché gli alimenti ultra processati sono come la droga

Tra i prodotti ultra lavorati oggetto della ricerca ci sono anche bibite gassate, patatine, pasticcini e caramelle: tutti ad elevate quantità di aromi, conservanti e dolcificanti non naturali. Elementi che garantiscono un sapore delizioso agli alimenti, rendendoli allo stesso tempo ricchi di calorie, grassi, zucchero o sale, tra i primi responsabili di obesità, scompensi cardiaci e altre malattie croniche. La dottoressa Ashley Gearhardt, a capo dello studio condotto, ha affermato come questi alimenti possono essere considerati delle droghe per la loro distanza nel gusto e nella consistenza dai cibi naturali. "Non sono più cibi – affermano gli studiosi – questi sono questi prodotti davvero ben progettati per fornire sostanze che creano dipendenza".

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Va ricordato comunque come la ricerca sia stata condotta negli Stati Uniti, su cibi e alimenti lì processati, lavorati e commercializzati. Non viene insomma presa in considerazione, e ci mancherebbe altro, la pizza (perlomeno quella di qualità) realizzata in Italia. Nel Paese a stelle e strisce dopotutto il problema legato all'obesità è di urgente e stretta attualità, ritenuto diretta conseguenza di questi tipi di alimenti che costituiscono circa il 50% della dieta della popolazione. Il consumo di cibi ultra lavorati negli Usa è strettamente collegato a una serie di disturbi e malattie come il cancro del colon-retto e dei reni, l'Alzheimer e il diabete.

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