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11 Ottobre 2023 12:59

La nuova vita delle private label: in Italia 1 cliente su 4 sceglie i marchi a basso costo

Aumenta sempre di più la quota di consumatori che, in Italia e in Europa, si rivolge ai marchi privati, evitando i prodotti dei grandi brand: l'inflazione e l'aumento dei prezzi dei beni di largo consumo sono le ragioni principali.

A cura di Redazione Cucina
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I consumatori europei scelgono sempre di più le private label, ovvero tutti quei prodotti realizzati direttamente dai supermercati (o da terze parti per loro) e che nella gran parte dei casi costano meno dei prodotti dei grandi brand. "Il 93% dei consumatori in Europa ha cambiato le proprie abitudini e scelte di acquisto di beni di largo consumo per poter controllare meglio le proprie spese": è quanto emerge dal dall’ultima edizione del Consumer outlook semestrale di NielsenIQ.

I marchi privati e le scelte dei consumatori

L'inflazione degli ultimi mesi, corredata da un aumento costante dei prezzi dei beni di largo consumo, hanno spinto sempre più persone a scegliere prodotti a marchio privato, ovvero le referenze a marchio del distributore (Mdd o private label). Secondo l'analisi di NielsenIQ, come riportato dal Sole 24 ore, si tratta di un fenomeno comune a "tutti i mercati dell'Europa Occidentale, dove la quota si attesta mediamente intorno al 37,1%, con un incremento a valore del +13,2% rispetto al 2022″. In Italia, inoltre, il settore delle private label sembra avere ancora spazio di crescita, considerando che il peso di questi prodotti sul carrello della spesa è del 31%; per fare un paragone, nel Regno Unito arriva al 47%, in Spagna al 43%, in Germania al 38%, in Francia al 33%.

Secondo il report, "il 43% dei consumatori considera le private label una buona alternativa ai grandi marchi e il 38% ritiene che abbiano in generale un buon rapporto qualità/prezzo". Ma come vengono percepiti i prodotti nello specifico? Il 37% dichiara che alcuni prodotti a marchio del distributore siano di qualità superiore o uguale a quella dei brand, mentre il 27%  (oltre un italiano su 4) si fida dei prodotti Mdd perché certificati dallo stesso distributore.

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Quali sono le principali tipologie di private label

I prodotti ideati per le marche private possono essere venduti solo nella catena di distribuzione che le ha create. Attualmente esistono 4 tipologie di marche private:

  • I "primi prezzi", cioè i prodotti con il prezzo più basso, che può arrivare anche al 50% del corrispettivo di marca. Sono, sostanzialmente, i prodotti con il rapporto qualità/prezzo più alto: a volte non hanno colori e logo che rappresentano il supermercato in cui sono venduti, come nel caso di Eco+ (di Conad e Leclerc), lo Smart d(Esselunga), l'euro nel salvadanaio (Coop).
  • Le "marche insegna", cioè quelle più comuni e acquistate: prodotti di qualità che costano circa il 25% in meno rispetto alle marche leader del settore. In questo segmento rientrano tutti i prodotti "a marchio", quelli che sulla confezione hanno il simbolo, il logo e i colori del supermercato di rappresentanza.
  • I "premium", diametralmente all'opposto dei predecessori. Questi prodotti hanno un prezzo maggiore anche rispetto alla marca leader, fino a un 30% in più. Sono prodotti di alta qualità, realizzati con tutte le accortezze del caso. Servono a migliorare l'immagine dell'azienda, a dimostrare al cliente che può fidarsi perché fanno cibo di alto livello, buono e genuino: spesso si punta infatti su prodotti tipici italiani come le Terre d'Italia Carrefour, il Fior Fiore Coop, l'Esselunga Top o il Sapori e Dintorni Conad.
  • Infine esiste una categoria senza nome in cui rientrano tutte le linee accessorie che i supermercati realizzano per i mercati in via di sviluppo: ad esempio i prodotti biologici, ormai diventati prodotti importanti per tutte le marche private.
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