La guerra del “vero” Prosecco si combatte nella metropolitana di Londra

La metropolitana di Londra è invasa da una campagna pubblicitaria italiana un po' particolare. Non un grande marchio pronto a convincere gli inglesi a comprare la propria borsa ma un avvertimento: il prosecco in lattina o alla spina tanto amato in UK non è vero Prosecco. Il Regno Unito è pieno di imitazioni del famoso vino italiano e il Consorzio del Prosecco Doc non ci sta più. Ha fatto un importante investimento per tappezzare la subway e spiegare agli inglesi che il vero Prosecco è un'altra cosa.

Il Prosecco inglese non esiste!

"Non si nomina il Prosecco invano!" potremmo urlare, semi-citando una famosissima scena di un film di Checco Zalone. La pensano così anche i consorziati della Doc che a dicembre hanno avviato una campagna di comunicazione nella famosa "tube" londinese con lo slogan "This is not Prosecco" scagliandosi in particolare contro la vendita di questo vino in lattina o, ancor peggio, alla spina.

"È importante sapere che il Prosecco può essere venduto esclusivamente in bottiglia e che la vendita alla spina di vino denominato Prosecco è un atto fraudolento" dice Stefano Zanette, presidente del Consorzio Doc. Nelle ultime settimane la campagna informativa è stata intensificata, con 880 manifesti pianificati principalmente nella metropolitana londinese. Ora l'attenzione del Consorzio è rivolta a "alcune importanti modifiche del disciplinare di produzione che riguarderanno una maggiore segmentazione delle produzioni, sia in termini qualitativi sia geografici, ma anche il confezionamento e l'etichettatura," al fine di rispondere meglio alle aspettative dei consumatori più esigenti. Non è da escludere totalmente quindi un futuro in cui il Prosecco possa ritrovarsi in lattina ma non è questo il tempo. Si farà, forse, e in un futuro molto aleatorio. Per il momento il “Prosecco alla spina”, o il “Prosecco in lattina” non esiste. I venditori di vino alla spina a Londra non sono molto contenti della cosa e considerano infatti l’azione consortile "fuori dalla realtà rispetto alle richieste del mercato". Quest'ultima frase è surreale: i commercianti ammettono quindi di utilizzare impropriamente la parola "Prosecco" ma si giustificano con la scusa del mercato. Zanette conclude l'intervista al Sole 24 Ore affermando che il Prosecco continuerà a essere una delle eccellenze enologiche italiane più apprezzate al mondo anche in futuro e che combattere queste frodi è fondamentale.