Una "Civil War" come quella in essere agli Avangers ma al posto di Iron Man e Captain America troviamo Nutella (con Ferrero) e Pan di Stelle (con Mulino Bianco e quindi Barilla). Il lungo articolo del New York Times che descrive l'approdo in Italia dei Nutella Biscuits e la mania scaturita dal nuovo snack dell'azienda di Alba.
Un lungo articolo del New York Times a firma di Jason Horowitz e Anna Momigliano ha portato negli Stati Uniti la “Civil War” che, secondo il quotidiano americano, stiamo vivendo in Italia. I due contendenti sarebbero la Ferrero, con Nutella ed i suoi Nutella Biscuits, e la Barilla, con la crema e i biscotti Pan di Stelle. L’articolo pone molti accenti su come l’Italia sia PizzaPastaMandulino e di come ogni questione nazional popolare si trasformi in una tragedia greca: più stereotipata che altro.
Il notissimo magazine americano descrive la genesi dei Nutella Biscuits, con i 10 anni ed i 120 milioni di euro investiti in ricerca e sviluppo del prodotto, ma lancia l’allarme sull’obesità e sulla pericolosità di questa mania: “Nell'immaginario popolare, l'Italia è un paese di pomodori maturi, pasta fresca, olio d'oliva vergine e altri elementi fondamentali della dieta mediterranea. In pratica, gli italiani sempre più corpulenti – e soprattutto i bambini italiani – sono uniti da un'insaziabile fame di snack”.
Praticamente secondo il NYT i biscotti e le merendine per colazione dei bambini sono la causa dell’obesità dei bambini (e dei loro genitori). In parte può essere vero, ma i due giornalisti ignorano la centralità della Dieta Mediterranea nella cucina italiana banalizzando un tema, quello dell’obesità, che ha numerose radici e di cui solo una è l’utilizzo delle merendine per colazione, un utilizzo antecedente ai Nutella Biscuits.
Nell’articolo, molto lungo, dopo una panoramica che coinvolge Salvini e Di Maio, si arriva finalmente alla presunta “guerra civile” che si combatte in Italia: due pietre miliari culturali e culinarie come Ferrero e Barilla, descritte da Michele Boroni, giornalista esperto di marketing che collabora con Il Foglio e Il Corriere della Sera tra le altre. “Quando si tratta di Barilla e Ferrero, ci può essere una guerra", afferma Boroni, "è una competizione tra gli ultimi giganti del cibo in Italia che sono rimasti italiani". Una competizione su salute, deforestazione, libertà che ha radici negli anni ‘50 con la nascita del Buondì Motta e prosegue con l’arrivo di Nutella ad opera di Michele Ferrero, la risposta di Barilla con la fondazione di Mulino Bianco e la creazione dei Pan di Stelle poi, prodotto di punta dell’azienda.
Per oltre 40 anni le due aziende hanno camminato in parallelo: Nutella in crema, Pan di Stelle nella biscotteria. Nel 2018 l’arrivo della crema Pan di Stelle, che secondo il New York Times sarebbe stata vista come una dichiarazione di guerra dalla Ferrero, che nel frattempo ha lanciato i Biscuits fuori dai confini italiani prima di invadere il mercato come tutti sappiamo. Non c'è un vero vincitore della "guerra", se non il gusto personale di ogni italiano.