Si spreca troppo cibo e per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura questo è un problema che contribuisce in maniera massiccia al propagarsi della fame nel mondo e del cambiamento climatico.
La fame nel mondo resta una piaga dell'umanità e purtroppo la Fao stila un nuovo rapporto per nulla positivo: sono circa 735 milioni di persone che soffrono questo problema ogni giorno. Praticamente è tutta la popolazione europea messa insieme. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura sottolinea un fatto molto grave: il 13% di tutto il cibo del pianeta non arriva sulle nostre tavole perché perso nella catena di distribuzione e poi un ulteriore 17% del cibo viene sprecato a livello familiare. Uno spreco di risorse incommentabile che arriva addirittura al 30% del cibo mondiale. Questo crea grossi danni all'agricoltura, all'ambiente e, volendo fare i cinici, alle tasche di tutti noi.
Secondo i dati della Fao la maggior parte dei sistemi agroalimentari mondiali non sono sostenibili perché degradano i terreni agricoli, contribuiscono alle emissioni di gas serra e alla perdita di biodiversità e consumano acque sotterranee. Una tragedia che contribuisce a un terzo delle emissioni di gas serra del pianeta. Il processo produttivo va assolutamente ripensato.
Le emissioni di gas serra sono dovute soprattutto allo sprigionamento di quantità significative di metano, un potente gas serra che deriva principalmente dalla decomposizione dei rifiuti alimentari solidi in discariche chiuse e discariche a cielo aperto. Negli ultimi anni c'è stata molta disinformazione riguardo la carne bovina ma le discariche restano il principale problema riguardo questo gas. Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è al contempo una strategia per migliorare la degenerazione della crisi climatica e porta a una maggiore disponibilità di cibo per tutti.
Lavorare per ridurre lo spreco è un obbligo legale, non solo morale: entro il 2030 dobbiamo dimezzare la quantità di rifiuti alimentari pro capite a livello globale, a livello di distribuzione e consumo, e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento. Questo almeno secondo l'agenda delle Nazioni Unite: per la Fao non abbiamo più tempo da perdere perché restano solo pochi anni per raggiungere questo obiettivo. "Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari offre benefici climatici immediati — si legge sul comunicato dell'organizzazione — migliorando al contempo la sostenibilità complessiva dei nostri sistemi alimentari, una trasformazione non nutrizionale necessaria per le generazioni attuali e future".