La Dieta mediterranea può ridurre del 70% il rischio di queste malattie oncologiche secondo la dottoressa Flavia Coppola. Lo studio presentato alla Camera dei Deputati.
La Dieta mediterranea non smette mai di stupirci: secondo l'ultimo studio presentato alla Camera dei Deputati chi segue questo regime alimentare si salvaguarda autonomamente dal rischio di tumore. Un'ennesima ricerca che conferma quanto la dieta mediterranea sia una risorsa incommensurabile per il nostro Paese in termini salutistici e gustativi: poche cose al mondo sono così deliziose e altrettanto salutari. Mangiare bene a tavola, senza privarsi di nulla, può quindi aiutarci a "curarci" e prevenire orrende malattie. Vediamo nel dettaglio cosa dice questo studio.
Lo studio è stato presentato da figure molto diverse e non tutte legate al mondo della scienza, come Maria Rosaria Boccia, presidente Fashion Week Milano Moda, e lo chef 2 Stelle Michelin di Torre del Saracino, Gennaro Esposito. La ricerca è firmata da Flavia Correale, dietologa, endocrinologa e pediatra, che si è fatta accompagnare anche da Carmine Coppola, direttore dell'Uoc di medicina interna dell'Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda e da Catello Vitiello, ex-parlamentare Iv.
La dottoressa dice che circa il "30% dei tumori può essere attribuito ad abitudini alimentari poco salutari. Migliorare la dieta può ridurre del 70% il rischio di queste malattie oncologiche". Per Flavia Coppola il problema delle malattie al fegato caratterizzate dalla steaosi epatica è fuori controllo negli ultimi 20 anni perché colpisce oltre "il 40% della popolazione, ma in particolari condizioni si arriva al 90%. Un'incidenza che interessa anche le fasce più povere, che consumano i cosiddetti cibi spazzatura perché meno costosi". Parte del problema è dovuto proprio all'alimentazione dunque, perché nel nostro Paese è difficile avere accesso al cibo di qualità. Sembra assurdo visto il luogo in cui viviamo ma purtroppo il costo della vita è diventato così alto e lo spreco così insostenibile che mangiare bene in Italia è complicato. Per l'onorevole Gadda "la dieta mediterranea è anche un grande volano per turismo enogastronomico e le esportazioni del made in Italy, un modello che coinvolge la scuola, la medicina e l'economia". Ma davvero incide così tanto questo regime alimentare? Secondo studi precedenti riportati dall'Ansa, l'introduzione su larga scala della dieta mediterranea in Italia porterebbe a un taglio del 21% delle spese sanitarie, ridurrebbe del 47% le emissioni di CO2 legate al cibo, del 25% il consumo d'acqua a scopi alimentari e farebbe risparmiare oltre 700 euro all'anno a persona.