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23 Marzo 2023 13:54

La cucina italiana candidata come patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco

La Commissione Nazionale dell'Unesco ha approvato la candidatura della "cucina italiana" a patrimonio immateriale dell'umanità. Nei prossimi mesi la risposta.

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La cucina italiana è candidata a essere protetta dall'Unesco. Lo ha deliberato la commissione italiana che ora presenterà il progetto al Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale: "La Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bioculturale", questo il focus da proteggere secondo il presidente Franco Bernabè e tutta la commissione. Adesso la palla passa alla sede centrale dell'Unesco che, tramite i consociati, deciderà se la nostra millenaria tradizione meriterà di essere protetta o se il progetto verrà respinto.

La cucina italiana va davvero tutelata dall'Unesco?

Specifichiamo che, come spesso accade con l'agenzia delle Nazioni Unite, non sarebbe "la cucina italiana" ad essere protetta in quanto "contenitore" di tortellini e cotolette. La commissione valuterà tutto l'insieme di "pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano". Un po' come successo con la pizza: è la gestualità dei maestri pizzaioli e il loro modo di tramandare il sapere ad essere protetti dall'Unesco, non la tonda in sé per sé.

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La cucina del Bel Paese va protetta ed elevata, secondo la commissione, in quanto fulcro di tradizioni, territori, diversità bio culturali che sono uniti nel momento della preparazione e del consumo del pasto a tavola. Quando cuciniamo, e questo è sotto gli occhi di tutti, lo facciamo per prenderci cura della nostra famiglia e dei nostri amici, è un modo di dire "ti voglio bene" a chi ci sta vicino. Secondo la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco è anche "la manifestazione quotidiana di creatività che rimanda al “buon vivere” italiano per il quale, nel mondo, siamo apprezzati e talvolta invidiati". A sostegno di questa candidatura c'è anche una firma d'eccezione, quella di Massimo Montanari, uno degli storici e antropologi del cibo più stimati al mondo. Per lo specialista questa candidatura vuole rappresentare la cucina italiana domestica e professionale come un mosaico figlio di una storia "caratterizzata da numerosi scambi, interferenze e contaminazioni reciproche".

Per ora l'Unesco ha accettato la candidatura, quindi nei prossimi mesi sapremo se le Nazioni Unite accetteranno la proposta, rendendo la cucina italiana il ventesimo patrimonio immateriale legato al cibo che troviamo nel mondo.

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