La colica di Tamberi è stata causata dalla dieta? Ecco cosa mangiava Gimbo

Abbiamo tutti pianto con lui in quel tremendo 10 agosto che Gianmarco Tamberi ha passato più in ospedale che in pedana: il giorno della finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi il grande saltatore ha avuto dei problemi di salute, specificamente una colica renale, che lo hanno debilitato notevolmente. A pochi giorni da quella finale, in cui abbiamo sognato grazie a Stefano Sottile (arrivato quarto), si sollevano dubbi sulla dieta fatta da Gimbo in vista dei Giochi Olimpici. Una dieta drastica che gli ha fatto perdere 5 chili in un mese. Vediamo nel dettaglio cos'è successo.

Troppi sali minerali, troppi chili persi in poco tempo

La finale di salto in alto a Parigi 2024 è stata un momento molto difficile per Gianmarco Tamberi. A causa di questi problemi, le sue prestazioni sono state ben al di sotto delle sue aspettative. Non è riuscito a superare l'altezza di 2,27 metri, venendo così eliminato dalla competizione. La delusione è stata grande sia per Tamberi sia per tutti i suoi tifosi. Dopo la vittoria a Tokyo 2020, le aspettative erano altissime e questa eliminazione precoce è stata un duro colpo. Per molti la colica renale è dovuta alla dieta estrema che Tamberi ha seguito negli ultimi tempi.

Le avvisaglie di questi problemi le abbiamo viste alla cerimonia d'apertura perché l'atleta ha dichiarato di aver perso la fede nella Senna proprio a causa dei troppi chili persi negli ultimi mesi, cinque dei quali negli ultimi 30 giorni. A GQ aveva detto di seguire "una dieta estrema per arrivare ad essere più leggero possibile alla gara" così da "volare" in pedana. Tamberi è alto 192 cm ed è arrivato a pesare 72 chili alle Olimpiadi, ben 14 chili in meno rispetto al peso forma di una persona con quell'altezza. "Non voglio fare come tanti atleti che nell'ultimo mese e mezzo decidono di non mangiare più — dice a GQ — Quindi è una dieta prolungata nel tempo, ma allo stesso tempo non è una dieta leggera, è molto aggressiva perché quello che devo perdere è tanto. Devo arrivare alle Olimpiadi che sono al limite, per cui se perdi un chilo non hai più le energie e se hai un chilo in più invece è zavorra, quindi è molto complicato. Mi pesa tantissimo. Ho sempre detto che smetterò di fare questo sport per la dieta che è tremenda, è allucinante. Il salto in alto prevede di superare la gravità, la gravità ti schiaccia a terra e meno pesi più è facile farlo. Quindi arrivo sempre all'appuntamento importante dopo mesi e mesi di dieta estenuante". Gimbo non mangia grassi e nemmeno carboidrati. Proteine, soprattutto da carne magra e bianca e poi verdura. Con un piano di integrazione mirato all'ottenimento dell'obiettivo.

Proprio questo regime estremo potrebbe aver portato il corpo a un punto di stress tale da essersi tirato indietro. Non solo la pressione dell'evento, anche quella della tavola. La Repubblica ha chiesto a Giorgio Calabrese, noto nutrizionista, se possa essere stata davvero la dieta la causa della colica di Tamberi e il professore ha aperto a questa possibilità: "I carboidrati nella dieta ti portano ad avere l’energia: nel salto in alto fai 4-5 balzi e poi c’è lo stacco, ciò vuol dire che ci vuole muscolo potente ma che devi anche avere la benzina. E attenzione ai sali minerali, troppi fanno male. Altrimenti è come avere un motore potente come la Ferrari ma senza la benzina che ti fa andare avanti". Secondo Calabrese la colica potrebbe essere stata causata da un eccesso di sali minerali e proteine per questa dieta che si è protratta per troppo tempo perché "quello che gli atleti non sanno è che nutrendosi così, oltre alla colica renale può anche succedere che il muscolo possa andare in contrattura costante. Ovviamente va visto il singolo caso ma l'organismo si ribella a questi regimi che portano a un dolore insopportabile" conclude il professore.

Ricordiamo comunque che questa è una semplice ipotesi perché spesso le coliche renali si manifestano in modo inatteso, anche in persone apparentemente in salute. Potrebbe essere il caso di Tamberi e quindi è possibile che la dieta estrema sia solo una casualità.