Preparatevi a mangiare la carne di coccodrillo. In una recente nota il Ministero della Salute ha dato l'ok alla commercializzazione di questo alimento proveniente dall'Africa.
Presto anche nel nostro Paese arriverà la carne di coccodrillo. Una nota pubblicata pochi giorni fa dal Ministero della Salute, infatti, autorizza l’importazione di questo alimento, a patto che provenga da animali allevati e da precise Nazioni esportatrici. Qualcuno di voi forse la carne di coccodrillo è riuscito ad assaggiarla, magari in occasione dell’Expo tenutosi a Milano nel 2015. Dopo ore di fila ai padiglioni dei Paesi africani, tra i più visitati durante la fiera internazionale, i gastrocuriosi hanno avuto modo di assaporare questo affascinante rettile.
Basti pensare che nello spazio dedicato allo Zimbabwe una delle preparazioni più richieste è stato il crocoburger, prodotto a base di tenera carne di coccodrillo (di tre anni di età) accompagnata da verdure grigliate e salsa di baobab. Non solo Africa comunque: pure in Thailandia e in Regioni del Sud Est asiatico e perfino negli Stati Uniti del Sud il coccodrillo è abitualmente consumato, e non è raro trovarlo in proposte di street food.
Un animale ammirato dalla maggior parte di noi, fino a oggi, solo in tv potremmo averlo direttamente sulla nostra tavola, nel piatto, condito alla maniera che più ci aggrada. È lo scenario in via di definizione nel prossimo futuro: il Ministero della Salute infatti ha dato l’”ok” al consumo di carne di coccodrillo, purché provenga da esemplari allevati.
In una nota recentemente diffusa (pubblicata il 05/11/2021, e trasmessa anche al Ministero della Transizione Ecologica), riferita alle carni di rettili di allevamento, si dà il via libera alla commercializzazione di questo prodotto attorno al quale, negli ultimi anni, si è riscontrata in Europa (e dopo l’Expo anche in Italia) grande curiosità. Al momento l’autorizzazione è stata rilasciata solamente per gli esemplari allevati nel Nilo, della specie Crocodylus nilotikus. Nello specifico si informa che la carne deve provenire da Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa o Zimbabwe, affiancata da uno preciso certificato sanitario.
Molti tra i puristi della nostra tradizione alimentare potrebbero rimanere interdetti di fronte alla possibilità di mangiare qualcosa di così lontano dalla cultura cibaria di casa, e chissà quali saranno i loro pensieri alla notizia che, presto, anche da noi arriverà la carne di coccodrillo, magari in un reparto dedicato al supermercato.
Non è semplice identificare il sapore della carne di coccodrillo. Il nostro palato non è abituato a cibi di questo tipo, anche se chi l'ha assaggiata assicura di aver mangiato un alimento dal gusto dolce, simile a quello di un gamberetto, e con la consistenza del pollo. È inoltre un cibo decisamente magro, con poco colesterolo e molti grassi buoni tra cui Omega 3, 6 e 9 (proprio come il pesce).
Già vediamo alcuni di voi storcere il naso, perplessi per questo nuovo prodotto in arrivo nel nostro Paese. “Rispettiamo la tradizione gastronomica italiana”: l'appello di molti, ma la storia ci insegna che la nostra cultura alimentare è figlia di un continuo mescolarsi con abitudini straniere, sin dall’epoca degli antichi romani con i loro commerci tra Grecia e Nord Africa. Tranquilli insomma, la carne di coccodrillo non sostituirà spaghetti o pizza (o almeno non nell’immediato futuro), ma almeno siate più clementi verso queste contaminazioni…