Prodotto d'eccellenza della nostra gastronomia, a marchio Dop dal 2009 e richiesto a livello internazionale. La limitata quantità prodotta, però, porta alla contraffazione di un alimento famosissimo. Alla scoperta del "dark side" del pistacchio di Bronte.
Il pistacchio di Bronte ce lo ritroviamo ovunque come quelli che benpensano: "Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi". Gelato al pistacchio di Bronte, panino con mozzarella, mortadella e pistacchio di Bronte a pezzetti, paccheri con granella di pistacchi di Bronte, spaghetti con trito di pistacchio di Bronte, crema spalmabile al pistacchio di Bronte. Un elenco di preparazioni – qui sintetizzato per motivi pratici – con protagonista il celebre prodotto siciliano, proveniente dai campi del piccolo paesino alle pendici dell’Etna. Lo usano gli chef, i pasticcieri, i cuochi amatoriali e chiunque voglia dare quel tocco in più al proprio piatto, eppure Bronte è uno scricciolo nella provincia di Catania. Quanto pistacchio di Bronte c’è in giro? È sufficiente per soddisfare la domanda di mercato, nazionale e straniera? E, soprattutto, è tutto originale o c'è l'allarme contraffazione?
Il pistacchio di Bronte è un prodotto unico e inestimabile, coltivato su circa 2.000 ettari di terreno tra i 400 e i 900 metri d'altitudine. Le sue caratteristiche organolettiche inconfondibili lo rendono una delle eccellenze più ricercate della gastronomia italiana. Il problema? La produzione è limitata ma la domanda è altissima e in continua espansione.
Per questo così tante persone hanno dei dubbi sull'effettiva attendibilità della dicitura: è davvero possibile che tutto il pistacchio in commercio provenga da Bronte? Tieni presente che oltre alle dimensioni ridotte del territorio c'è anche la singolare raccolta del prodotto: il pistacchio si raccoglie solo ogni due anni con una produzione di circa 2.100 tonnellate, di cui circa il 30% destinato all’export. Numeri decisamente inferiori rispetto alla quantità di "pistacchio di Bronte" che si trova in vendita ovunque. E allora come si spiega questo fenomeno? Purtroppo, il mercato è pieno di prodotti che sfruttano il nome di Bronte senza essere realmente certificati.
Il pistacchio di Bronte ha il marchio Dop dal 2009 e questo impone regole precise per l'uso e la denominazione. Molte aziende aggirano il problema con etichette ambigue, facendo leva sull'evocazione del nome per vendere pistacchi provenienti da altre parti (non necessariamente di bassa qualità) a un prezzo maggiorato. Questo avviene perché esiste una scappatoia legale che permette a molti produttori di inserire la dicitura "di Bronte" sull'etichetta, anche se il pistacchio utilizzato proviene da tutt'altra parte.
Se il prodotto viene lavorato e confezionato a Bronte puoi infatti richiamare il nome del celebre comune siciliano senza che il frutto sia effettivamente Dop. È molto probabile che il pistacchio di Bronte più comune sia invece proveniente dall'Iran, uno dei maggiori esportatori mondiali. Se questo frutto viene sgusciato, trasformato in granella o crema e confezionato a Bronte i produttori hanno tutto il diritto di fare riferimento alla cittadina siciliana in etichetta. Questo inganna il consumatore, convinto di acquistare l'eccellenza del made in Italy, e paga pure un prezzo molto alto per un prodotto che di siciliano ha poco o nulla. Ovviamente senza il richiamo alla Sicilia quel pistacchio non avrebbe lo stesso appeal né lo stesso valore commerciale e a farne le spese sono sempre i consumatori.
Ma non temere, esistono dei modi per distinguere l'autentico pistacchio di Bronte dalle imitazioni. Il Consorzio di Tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP, che vigila sulla qualità e l'autenticità del prodotto, ti fornisce alcuni consigli utili:
Oltre al suo sapore inconfondibile, il pistacchio di Bronte è anche un alimento ricco di proprietà benefiche. È una fonte di proteine, grassi sani, vitamine e sali minerali. Contiene ferro, calcio, fosforo, potassio e zinco, ed è un'ottima fonte di magnesio, che contribuisce al buonumore. Impara a riconoscerlo, a leggere l'etichetta e a gustare la sua autenticità. In questo modo, potrai apprezzare appieno la sua eccellenza e contribuire a preservare questa preziosa risorsa.