Un ristorante comunitario in cui puoi mangiare un pasto completo a 20 dollari per coprire i costi, oppure se sei in difficoltà, puoi offrire il tuo aiuto in cucina. In questo modo Jon Bon Jovi e sua moglie Dorothea Hurly stanno "colonizzando" il New Jersey con questa iniziativa solidale di grande successo.
“It's my life
It's now or never
But I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive”
Il ritornello di It’s my life, una delle canzoni più belle di Jon Bon Jovi, è datato 2000 ma sembra aver predetto la seconda vita del cantante americano: insieme alla moglie, Dorothea Hurley, ha aperto due ristoranti (ed è già in trattativa per il terzo). Fin qui niente di strano, un miliardario che si butta nella ristorazione: ma una particolarità c’è, perché i locali sono comunitari e le persone con ristrettezze economiche mangiano gratis.
Il primo locale fu aperto nel 2011 a Red Bank nel New Jersey (Stato d’origine del cantante). Si chiama JBJ Soul Kitchen ed ha un sistema d’impresa molto particolare: sul menu non ci sono prezzi, la donazione è di 20 dollari per coprire il costo dei pasti, con la possibilità di aumentare la cifra devoluta al locale. Chi non ha i 20 dollari, può tranquillamente sedersi a tavola, gustarsi il pasto ed offrire aiuto in cucina come lavapiatti.
Il grande successo di pubblico del ristorante ha invogliato la coppia ad aprirne un secondo, nel 2016 sempre nel New Jersey. Il locale è molto più grande del primo e per il terzo le dimensioni dovrebbero crescere ancora. Di questo progetto Jon Bon Jovi ha parlato a Billboard un po’ di tempo fa: “La nostra missione è sempre stata quella di promuovere le nuove iniziative e occuparci di problemi come la mancanza di cibo e di un tetto”. Nel tempo libero la famiglia Bon Jovi – Jon, Dorothea e i figli Stephanie Rose, Jesse James, Jacob e Romeo – servono proprio nei ristoranti di famiglia. Papà Jon ci tiene al rapporto dei ragazzi con la comunità.
Il terzo ristorante, secondo quanto detto da Jon e Dorothea alla CBS, dovrebbe aprirsi nell’Università di Rutgers, sempre nel New Jersey, per sostenere tutti gli studenti che non hanno abbastanza denaro per potersi pagare il pranzo.