Dopo il latte ottenuto senza la mungitura delle mucche e uova a base vegetale in Israele hanno ideato una tecnica per 'stampare' in 3d un filetto di pesce. Pronto per essere cotto.
Considerate le recenti reazioni, di gran parte del pubblico e delle istituzioni, di fronte alla possibilità di mangiare carne coltivata in laboratorio forse la notizia farà un po' storcere il naso ai più. Eppure in Israele hanno da poco messo a punto un sistema per produrre, con la stampante 3d, un filetto di pesce (al momento cernia) pronto per essere preparato in padella o fritto.
La tecnologia fa passi da gigante e anche se la maggior parte delle persone (e annesse istituzioni) sembra ignorare lo sviluppo, anche in ambito gastronomico si mettono a punto tecniche sempre più sofisticate per ‘creare' del cibo. Cibo vero in quanto commestibile. Da qualche settimana si è acceso il dibattito sulla carne creata in laboratorio, con annesse discussioni tra chi è a favore e chi contro questo prodotto ancora ‘giovane' e per certi versi inevitabilmente acerbo.
Se negli Usa la carne definita (sebbene in modo non corretto) sintetica sarà disponibile sul mercato, nel nostro Paese è stato vietato tutto ciò che ruota attorno al settore. Dalla produzione alla commercializzazione, passando per l'import di questo tipo di prodotto. All'estero però la ricerca avanza e in Israele, dove mesi fa hanno ideato un latte ottenuto senza la mungitura delle mucche e uova a base vegetale sono riusciti a creare un filetto di pesce utilizzando la stampante 3d.
Tutto merito di un'azienda locale, la SteakHolder Foods, che ha annunciato di aver ricreato in laboratorio un filetto di pesce partendo dalle cellule dell'animale, coltivate e cresciute poi in laboratorio (processo standard per questa tipologia di prodotti). La ditta israeliana ha ammesso come il taglio del pesce, di fatto, una volta realizzato vada solamente cucinato.
Il tutto è stato messo a punto con la collaborazione di un'azienda di Singapore, la Umami Meats, e se tutto ciò dovesse prendere piede potrebbe rappresentare (non a breve, più sul lungo termine dati gli alti costi di produzione attuali ) un toccasana per alleggerire la pressione esercitata sui mari dalla pesca intensiva. Fanno sapere dall'azienda, comunque sia, come questo filetto abbia la friabilità del pesce tradizionale e, una volta fritto e condito, è confondibile con un prodotto comune.