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8 Febbraio 2025 13:00

Intero, parzialmente scremato, scremato e non solo: tutti i tipi di latte disponibili in commercio

Il latte è un alimento fondamentale per grandi e piccoli, protagonista immancabile delle colazioni ma anche ingrediente molto versatile. In commercio, te ne sarai accorto, si trovano tantissimi tipi di latte diverso, da quello fresco a quello microfiltrato, passando per intero e parzialmente scremato. Cosa vogliono dire queste diciture e quale latte scegliere? Ecco la guida che ti serve per conoscere tutti i tipi di latte che trovi sugli scaffali.

A cura di Martina De Angelis
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Il latte è il primo alimento che assaggiamo appena nati e uno di quelli che ci accompagna per il resto della vita. Completo e nutriente, buonissimo da bere al mattino durante la colazione o da usare come ingrediente in ogni tipo di ricette dolci e salate, il latte è un alimento semplice e complesso, nutriente e molto utile all’organismo.

Il latte vaccino munto dagli animali da latte (generalmente quello di mucca è il più comune) è la tipologia più diffusa, anche se oggi sempre più spesso si trova in commercio il “latte vegetale”, una valida alternativa per chi è intollerante al lattosio o segue una dieta vegetariana. Se ami il latte vaccino, però, potrebbe essere difficile scegliere che tipo di latte acquistare: sugli scaffali dei supermercati esistono tantissimi tipi di prodotti diversi. Quali sono le differenze tra le diverse tipologie di latte in commercio e come fare a scegliere il migliore? Te lo spieghiamo in questa guida.

Le tipologie di latte

Il latte non è tutto uguale, o meglio non è uguale il tipo di lavorazione a cui viene sottoposto. La dicitura che trovi riportata in etichetta non è casuale: ognuna, infatti, fa riferimento a un particolare modo in cui il latte viene trattato prima di essere messo in vendita e indica quindi un latte dalle caratteristiche specifiche, che vanno dal contenuto di grassi alla durata, fino alla modalità di conservazione. Vediamo le tipologie di latte che puoi trovare in commercio.

Latte crudo

Il latte crudo è il latte più puro che tu possa bere, quello che rimane al naturale più di tutti gli altri: solitamente è munto da poco e non subisce alcun trattamento termico, caratteristica che lo rende molto nutriente e particolarmente saporito. Per lo stesso motivo è un latte che va consumato entro pochissimi giorni e sempre dopo averlo fatto bollire; proprio per questo motivo la sua conservazione è molto breve e non viene venduto dalla grande distribuzione, lo trovi solo generalmente presso le fattorie.

Latte fresco

Il latte fresco è una delle tipologie più comuni da trovare al supermercato. In questo caso con il termine “fresco” si intende un prodotto che ha subito un processo di pastorizzazione breve effettuato entro le prime 48 ore dalla mungitura. Il trattamento termico a cui viene sottoposto è molto rapido (circa 15 secondi a 72°), motivo per cui è il tipo di latte che più si avvicina a quello crudo appena munto. Grazie alla pastorizzazione breve preserva al meglio gusto e qualità nutrizionali, ma non è a lunga conservazione: se tenuto in frigorifero si mantiene al massimo sei giorni.

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Latte microfiltrato

Una variazione meno diffusa di latte fresco è il latte microfiltrato. Vuol dire che, prima di essere sottoposto a pastorizzazione, questo latte viene filtrato con un colino a maglie strette in grado di eliminare alcuni degli elementi più deperibili e parte dei grassi naturalmente presenti nel latte fresco. Mantiene il gusto del latte fresco ma, grazie a questo processo aggiuntivo, dura più a lungo in frigo e si conserva fino a 10-15 giorni.

Latte UHT (Ultra High Temperature)

Il latte UHT, sigla per ultra hight temperature ovvero temperatura molto alta, è il latte che comunemente chiami “lunga conservazione”, quello per intenderci che trovi sugli scaffali fuori dal banco frigo. Questo latte subisce un trattamento di sterilizzazione per 2-5 secondi a temperature tra i 135°-140°C: questo vuol dire che ogni forma batterica viene eliminata e, una volta che il latte viene inserito nella classica confezione in tetra pack può essere conservato fino a sei mesi in confezione chiusa; a confezione aperta, invece, deve essere consumato entro un paio di giorni.

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Latte (HD) ad alta digeribilità

L’intolleranza al lattosio è un problema sempre più diffuso, per questo tra le categorie di latte in commercio si trova anche quello ad alta digeribilità (HD): in questo caso il latte vaccino viene lavorato al fine di ridurre al minino le quantità di lattosio, rendendo il latte più digeribile. Attenzione: “senza lattosio” non vuol dire che non sia presente per nulla ma che è presente una quantità bassa o trascurabile (pari allo 0,1% per 100 ml di latte), nozione fondamentale da sapere in caso per esempio di vera e propria allergia o intolleranza molto forte. Il latte ad alta digeribilità si trova sia fresco sia a lunga conservazione.

Latte funzionale arricchito

Ultimamente si è aggiunto alla proposta il latte funzionale arricchito, ovvero un latto che viene arricchito con una serie di sostanze che naturalmente non contiene (fitosteroli, fibra, …) o in cui vengono potenziati i nutrienti già contenuti al suo interno (calcio, vitamine, proteine, …). Di solito questo latte viene consumato da chi ha esigenze specifiche, per esempio particolari carenze alimentari, oppure viene suggerito ai giovanissimi in fase di crescita.

Divisione nutrizionale dei tipi di latte

C’è un’altra differenziazione che puoi trovare nel latte, una classificazione relativa al punto di vista più prettamente nutrizionale. In particolare è una categorizzazione che dipende dal livello di scrematura, ovvero il processo fisico di separazione dell'acqua dal grasso: più è scremato, meno grassi contiene. Un inferiore contenuto lipidico, chiaramente, si traduce anche in un minore apporto energetico e nutritivo.

Tutti i tipi di latte sopra elencati possono dunque dividersi a loro volta in:

  • latte intero, ovvero un latte che contiene almeno un minimo di 3,6 grammi di grassi e circa 64 calorie per 100 grammi di prodotto;
  • latte parzialmente scremato, ovvero un latte con una presenza di grassi che oscilla tra 1,5 e 1,8 grammi per un apporto calorico pari a circa 40 kcal;
  • latte scremato, ovvero un latte che contiene circa 0,3 grammi di grassi e non oltre 34 calorie per 100 grammi di prodotto.
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Quale latte scegliere?

Non esiste un latte migliore a livello universale:  dipende dalle tue esigenze a livello di conservazione, dalle tue preferenze a livello di gusto e dal tuo stato di salute, che può portarti a preferire un latte con meno grassi o con meno lattosio. Fatta questa doverosa premessa possiamo aggiungere che i nutrizionisti, in caso di una persona adulta e mediamente in buono stato di salute, dovrebbe preferire una particolare tipologia, il latte fresco parzialmente scremato.

Secondo il parere degli esperti, infatti, il latte fresco si rivela più benefico a livello di salute perché, essendo quello più vicino in assoluto al latte crudo, nonostante la lavorazione mantiene a livelli piuttosto elevati le proprietà nutrizionali che rendono questa bevanda così benefica, in particolare la presenza di vitamine e proteine che influiscono sul rafforzamento delle ossa e dell’apparato cardiovascolare. Perché parzialmente scremato? È quello che contiene la giusta quantità di grassi, né troppo pochi né in eccesso, e nonostante la riduzione lipidica mantiene inalterato il quantitativo di proteine e minerali, ma anche il gusto. Meno grassi vuol dire che il latte è meno calorico, più facilmente digeribile e che ha una concentrazione di colesterolo quasi nulla.

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