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5 Agosto 2022
16:28

International Beer Day: la storia dello tsunami di birra che sommerse Londra

Era il 17 ottobre del 1814 quando un fiume di birra sommerse letteralmente alcuni quartieri di Londra. Un'onda anomala danneggiò case e uccise anche nove persone. Cosa successe quel giorno?

A cura di Alessandro Creta
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A chi credeva che gli tsunami potessero verificarsi solamente in mare, beh siamo sicuri che i londinesi del 1814, se potessero, avrebbero qualcosa da ridire. Sì perché proprio in quell'anno la Capitale inglese (o perlomeno una sua buona parte) venne letteralmente squarciata da un'onda anomala di birra, una quantità enorme che sommerse case e, sfortunatamente, causò l'annegamento di una decina di persone. Ma che cosa avvenne nello specifico? Per celebrare l'International Beer Day vogliamo raccontare un fatto tanto curioso quanto poco conosciuto. Di quando un fiume di birra inondò le vie della Capitale. Cosa accadde oltre 200 anni fa sulle rive del Tamigi?

Quando Londra venne sommersa di birra

Quell'avvenimento viene tuttora conosciuto come London Beer Flood, ovvero lo tsunami di birra, e fu qualcosa che andò decisamente oltre i sogni di ogni più accanito beone di quell'epoca sognante di sguazzare in un mare di succo di luppolo.

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Bisogna tornare molto indietro nel tempo: era un pomeriggio, quello del 17 ottobre del 1814 quando nel quartiere popolare di St Giles in The Fields le cisterne (di fatto delle enormi botti di legno) di un birrificio locale (la Horse Shoe Brewery) subirono delle rotture, al punto da creare un'onda anomala formata da quasi un milione e mezzo di litri di birra (praticamente 1500 m³), talmente potente da distruggere un muro di mattoni alto sette metri e sommergendo letteralmente le strade del quartiere e delle zone circostanti.

Causando, ovviamente, danni non indifferenti a case e strutture. Nell'incidente, inoltre, persero la vita anche 9 persone (una di loro morì qualche giorno dopo per intossicazione alcolica), trascinate via dalla potenza della birra che scorreva incontrollata e incontrollabile, entrando fin dentro abitazioni e negozi.

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Si sarebbe potuto evitare tutto ciò? Probabilmente sì, considerando che poche ore prima quello stesso giorno un dipendente del birrificio denunciò al proprietario un problema di tenuta della botte incriminata. Un problema preso evidentemente sotto gamba, al punto che nessuno ritenne opportuno operare alcuna riparazione.

Altra curiosità: il padre del proprietario del birrificio protagonista di questo episodio possedeva, anni prima, un altro birrificio che a sua volta venne distrutto in un incendio negli anni sessanta del 1700. Non proprio una tradizione fortunata, quella brassicola, per la famiglia Meux.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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