La listeriosi può svilupparsi in frigo? Quali sono i sintomi e quali i soggetti a rischio? L'insalata in busta è un prodotto a rischio? Ecco le risposte a questi e altri dubbi su listeria e contaminazione del cibo.
Nei giorni scorsi sono stati ritirati diversi lotti di insalata in busta per rischio di contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio che si trova un po’ dappertutto: nei terreni, in acque contaminate e dentro l’intestino degli animali.
Per questo può finire anche nel cibo a qualunque livello della catena di produzione: dai terreni dove coltiviamo, alla superficie di lavoro, sugli strumenti o utensili usati nelle industrie alimentari, oppure nell’ambiente domestico, dove preparo i tuoi piatti.
Quali sono i cibi a rischio e i sintomi della listeria? Come possiamo difenderci da questo batterio? Ecco tutte le risposte a questi e altri dubbi.
La listeriosi è un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes. Questo batterio è presente in natura, nel suolo e nell'acqua, e può contaminare una vasta gamma di alimenti. Ha filamenti chiamati flagelli, che gli permettono di muoversi in ambienti acquosi e contaminare i terreni, le acque e dentro l'intestino degli animali. Per questo motivo, può finire nel cibo, a qualunque livello della catena di produzione: dai terreni di coltivazioni ai tavoli di lavoro, agli strumenti e agli utensili usati nell'industria alimentare, ma anche nell'ambiente domestico, dove prepari i tuoi piatti.
Una delle caratteristiche più insidiose di questo batterio è che è in grado di sopravvivere alle basse temperature. Mentre molti altri batteri non sopravvivono a basse temperature, la listeria è in grado di moltiplicarsi anche all'interno del frigorifero, soprattutto se la temperatura non è sufficientemente bassa (l'ideale è tenerla sotto i 4°C).
Se ingerisci alimenti contaminati dalla listeria questa può trasformarsi in listeriosi. I sintomi della listeriosi possono variare da persona a persona e spesso sono aspecifici, ovvero simili a quelli di altre infezioni. Possono includere febbre, nausea, mal di testa, vomito, diarrea, dolori muscolari, rigidità della nuca, confusione.
In soggetti con un sistema immunitario efficiente non ha particolari effetti a lungo termine, ma in soggetti a rischio, soprattutto soggetti immuno compromessi, anziani e neonati, l'infezione può manifestarsi con sintomi più gravi, come meningite, encenfaliti e setticemie, che possono portare alla morte. Anche le donne in gravidanza devono fare attenzione, perché l'infezione può portare a parti prematuri o anche ad aborti.
Il principale veicolo di trasmissione della listeriosi è l'alimentazione. Il batterio può contaminare una vasta gamma di alimenti, tra cui carni poco cotte, soprattutto quelle macinate o tritate, latticini non pastorizzati (formaggi molli, latte crudo), verdure crude (se non sono state lavate accuratamente), frutti di mare crudi o poco cotti, ma anche alimenti pronti al consumo (salumi, paté, affumicati, prodotti di gastronomia a base di maionese o altre salse ecc).
Per ridurre il rischio di listeriosi ci sono una serie di regole da osservare: pulire regolarmente cucina, piani di lavoro, strumenti come i taglieri e il frigorifero, cuocere bene gli alimenti, soprattutto le carni, lavare bene frutta e verdura prima del consumo.
Oltre a questo, è necessario mantenere una temperatura corretta del frigo, ma anche riporre bene al suo interno gli alimenti, evitando la contaminazione crociata tra cibi crudi e cotti, rispettare le date di scadenza e le modalità di conservazione indicate sulle etichette, lavarsi spesso le mani, soprattutto prima di manipolare il cibo.
Un errore che fanno in molti, per esempio, è consumare crudi alcuni prodotti che invece andrebbero mangiati solo dopo averli cotti, come i würstel.
L'insalata in busta si può mangiare tranquillamente: prima di essere venduta il prodotto viene sottoposto a una serie di lavaggi per garantirne la salubrità. Per questo motivo a volte avvengono i ritiri, che sono quasi sempre preventivi: c'è un sistema di controllo che, se non viene rispettato tutto il procedimento, fa scattare un allarme.
L'insalata in busta non va necessariamente lavata, a meno che non sia riportato sull'etichetta esplicitamente. Se sull'etichetta c'è scritto "prodotto lavato e pronto al consumo" puoi mangiarla tranquillamente senza lavarla. In ogni caso, ecco qualche consiglio da seguire prima del consumo.
Ricorda inoltre che ad alcune categorie, come ad esempio le donne in gravidanza, è sconsigliato in ogni caso mangiare alcuni cibi crudi come la verdura, come ulteriore precauzione.