Nei prossimi mesi ogni famiglia potrebbe spendere fino a 650 euro in più per la spesa alimentare. È quanto emerge da uno studio condotto da Coldiretti: olio di semi, burro e margarina i prodotti caratterizzati dai maggiori aumenti.
A causa dell'inflazione le famiglie italiane spenderanno circa 650 euro in più per acquistare cibo. È quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione a settembre, mese in cui si è registrato un aumento dell’11,4% per i beni alimentari. A causa dell’esplosivo impatto dei costi energetici sulla filiera agroalimentare imbandire la tavola costerà ai consumatori una cifra considerevole da qui ai prossimi mesi.
Questo aumento generalizzato del cibo, accanto a bollette sempre più care, sta spingendo una grossa fetta di consumatori a rivolgersi a discount e catene low cost per la spesa alimentare. Sempre secondo la Coldiretti, tra l'altro, a causa dei rincari più di un italiano su due (51%) taglia la spesa nel carrello, oltre il 30% ha mutato le sue abitudini al supermercato (cambiando anche punti vendita per cercare le migliori offerte o puntando sul chilometro zero) mentre un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto a orientarsi verso prodotti di fascia più bassa per arrivare a fine mese. Nonostante i consumatori stiano tentando sempre più di stringere la cinghia, si prevede come ogni famiglia spenderà in media circa 650 euro in più per beni di genere alimentare.
Stando all'analisi condotta da Coldiretti, riferita al mese di settembre, gli alimenti capaci di registrare il maggiore aumento sono gli oli di semi, in particolare quello di girasole, con un +60% riconducibile ealle problematiche legate alla guerra in Ucraina. Al secondo posto si piazza il burro, in crescita del 38,1%, mentre sul terzo gradino del podio si sistema la margarina (+26,5%). La siccità registrata nel corso dell'ultima bella stagione ha contribuito al picco del prezzo del riso, con un +26,4%, a seguire il latte uht (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%). Non si salvano da questo trend al rialzo verdura e frutta fresca, capaci di registrare rispettivamente un +16,7% e +7,9%.
“Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.