In Francia la proposta di legge per vietare la carne di cavallo a tavola

In Francia c'è una proposta di legge che sta facendo molto discutere e che al contempo sta raggiungendo un pubblico sempre più ampio: vogliono vietare la produzione di carne di cavallo a uso alimentare equiparando gli equini agli altri animali da compagnia, come cani e gatti. L'iniziativa è partita a luglio e sta vivendo un interesse sempre crescente, arrivando ad avere supporto da tante fasce della popolazione. La proposta arriva da un politico di estrema destra ma il supporto delle associazioni ambientaliste, animaliste e anche di alcuni politici a lui avversi dimostra che il tema della carne in tavola è sempre più bipartisan.

Il consumo di carne di cavallo è crollato negli ultimi anni

La proposta equipara apertamente i cavalli agli altri animali da compagnia e infatti, si legge, che non si può mangiare un cavallo perché "Nessuno penserebbe di mangiare un gatto o un cane". La battaglia del Debout la France, il partito che ha avanzato la proposta, dura da anni ma non riesce ad avere una conclusione per un motivo piuttosto banale: il fondatore del partito è l'unico eletto nell'Assemblea Nazionale quindi per farla passare ha bisogno di un sostegno plebiscitario degli altri politici. Per il momento c'è qualche singolo esponente degli altri partiti che si è esposto e numerose celebrità che hanno firmato una lettera aperta per invitare gli altri politici a sostenere questa proposta ma non basta ad avere una legge.

La cucina della carne di cavallo in Francia è una tradizione del nord del Paese e per questo la cittadinanza è un po' spaccata in due sul tema. C'è da dire però che anche lì, come un po' in tutto il mondo, il consumo di carne equina è calato moltissimo negli ultimi anni. Rispetto agli anni '70 il mercato si è ridotto dell'80%: la carne equina rappresenta meno dell'1% della carne venduta nelle macellerie. È oggettivo che il rapporto che abbiamo con questi animali ci porti a vedere il cavallo come un tabù.

La proposta di legge in Francia vuole ricalcare il modello greco: in Grecia nel 2020 è stata emessa una legge che vieta di "allevare, utilizzare ed esportare cani, gatti e cavalli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o per la fabbricazione di medicinali o altre sostanze". Un equiparazione agli animali da compagnia molto netta che però, a differenza della Francia ma anche dell'Italia, affonda le proprie radici nella storia del Paese. Nella cultura greca la carne di cavallo non è mai stata consumata e infatti non sono mai nati impianti autorizzati alla macellazione degli equini. La legge è stata necessaria perché con la crisi economica sono nati numerosi impianti di macellazione illegale per l'esportazione della carne. Dopo le indagini è nato un sentimento popolare molto forte per uno scandalo che i greci non credevano di dover affrontare. La politica si è mossa rapidamente e in poco tempo ha emesso una legge che mettesse nero su bianco le cose in chiaro, dando una potente arma alla magistratura ellenica.