Secondo le stime sono oltre 92 mila i bambini che soffrono di allergie alimentari in Italia: ma nell'ultimo decennio la crescita di queste patologie è stata davvero importante. Le cause sarebbero da attribuirsi all'uso eccessivo di farmaci, ma soprattutto al consumo smodato di alimenti ultraprocessati.
Negli ultimi 10 anni in Italia c'è stato un aumento del 34% delle allergie alimentari tra i bambini: a dimostrarlo è uno studio italiano, "Epifa: Epidemiology of Pediatric Italian Food Allergy", pubblicato di recente sul Journal of Allergy and Clinical Immunology Global. Secondo i dati tra il 2009 e il 2021 nel nostro Paese le patologie allergiche legate al cibo fra i più piccoli hanno visto una crescita importante, con un +34%: una percentuale che sale al +120,8% per i bimbi sotto i 3 anni di età. I prodotti su cui c'è stata la crescita più evidente sono latte (55%), uova (33%) e frutta secca (24%).
La ricerca, condotta nella regione Campania e promossa dalla Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp), ha monitorato un campione di 105.151 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni per più di dieci anni, dal 2009 al 2021. Roberto Berni Canani, coordinatore dello studio e docente di pediatria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha spiegato: "È stato osservato un aumento progressivo della prevalenza, cioè +34.4%, delle allergie alimentari in età pediatrica. L’aumento è stato addirittura maggiore nei bambini di età inferiore ai 3 anni: +120.8%”.
I dati mettono in evidenza anche un trend in aumento rispetto alla severità delle allergie alimentari in età pediatrica. "Un bambino su 4, tra quelli che hanno sviluppato allergia alimentare ha presentato una storia di shock anafilattico. I risultati sono in linea con precedenti dati ottenuti dal medesimo gruppo di ricerca interrogando il database del ministero della Salute dove si era rilevato un aumento del 400% dei casi di accessi in pronto soccorso in Italia per anafilassi da cibo nell’ultimo decennio”. Quindi, non solo più casi di allergie, ma casi che si manifestano anche con sintomi sempre più gravi. "Estendendo questi risultati alla popolazione pediatrica generale italiana per un totale di 7.636.545 bambini e ragazzi fino ai 14 anni – ha spiegato Berni Canani – stimiamo che attualmente vi siano oltre 92.000 bambini in Italia affetti da allergia alimentare".
I ricercatori hanno cercato anche di stilare delle ipotesi su quali possano essere le cause di un aumento così importante, individuando diversi fattori che concorrono alla crescita delle allergie alimentari fra i più piccoli. Secondo il team di ricerca alla base del fenomeno ci sono "molteplici cause, da una eccessiva prescrizione di antibiotici e farmaci inibitori dell’acidità gastrica, all’uso di disinfettanti e antisettici”.
Berni Canani ha però sottolineato: "Un ruolo di grande importanza nel favorire la comparsa di allergie alimentari è dato dall’aumento continuo e inarrestabile del consumo di alimenti ultra processati in età pediatrica già a partire dal primo anno di vita. Questi alimenti ultra processati, il cosiddetto ‘cibo spazzatura' che in Italia, così come in altri paesi come gli Stati Uniti o l’Australia, viene consumato sempre di più dai bambini, anche dai più piccoli, sono in grado di alterare il sistema immunitario e scatenare la comparsa di allergie”, ha concluso. Insomma, snack, merendine, succhi industriali, ma anche alimenti come i cereali per la colazione, che possono sembrare innocui ma sono comunque prodotti ultra processati, possono aver concorso in maniera importante all'aumento di queste patologie.