Alcuni istituti alberghieri e a indirizzo turistico, in Sicilia, Piemonte ed Emilia Romagna, entrano a far parte di un'iniziativa promossa dall'associazione Donne del Vino. Il vino sarà materia di insegnamento didattico, con i ragazzi delle superiori alle prese con la tradizione enoica italiana e impegnati in degustazioni, visite in cantina e vigna.
Aspiranti sommelier, e in generale giovani esperti di vino, crescono. Grazie all’iniziativa promossa da Donne del Vino da quest’anno nelle scuole si insegnerà una nuova materia. Sui banchi di alcuni istituti alberghieri di tre regioni (Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia) ci sarà infatti una nuova disciplina, quella legata alla tradizione vitivinicola italiana. Un progetto pilota, attuato in un numero limitato di scuole a indirizzo alberghiero e turistico, che formerà i ragazzi sin da giovanissimi introducendoli nel vasto settore del vino italiano, della sua storia e della sua cultura.
Lo scopo è quello di porre le fondamenta per formare figure professionali in grado di approcciarsi al meglio al mondo del lavoro; tra cantine, ristoranti o distretti turistici sempre alla ricerca di personale qualificato in grado di saper comunicare i vari aspetti del vino.
L’annuncio dell’avvio di questa iniziativa è stato dato durante l’ultima edizione di ViniMilo 2021 da Roberta Urso, delegata per la Sicilia delle Donne del Vino, associazione che riunisce in tutta Italia circa un migliaio di membri tra produttrici vitivinicole, sommelier, giornaliste e ristoratrici.
Non solo teoria, tra lettura dell’etichetta e storia del vino, ma anche una corposa parte pratica con degustazioni per i ragazzi maggiorenni. I minori, invece, dovranno “limitarsi” all’analisi visiva e olfattiva del prodotto. Il progetto, che in Sicilia interesserà le scuole di Randazzo (Istituto Enrico Medi), Erice (Istituto Ignazio Florio) e Bisacquino (Istituto Di Vincenti), porterà gli studenti in cantine e vigne, per sostenere lezioni frontali con chi già opera nel mondo enoico.
Dopo aver scoperto che, in Italia, il vino non è materia didattica negli alberghieri come negli istituti agrari “… abbiamo deciso di formare le nuove generazioni con lezioni dinamiche e non solo frontali – ha specificato Roberta Urso in fase di presentazione del progetto, spiegando come i ragazzi cureranno aspetti "come la mescita, la lettura dell'etichetta, il dialogo con produttori ed enoturisti”. Già da qualche anno circolavano appelli per far sì che il mondo del vino, con tutte le sue sfumature e sfaccettature, venisse insegnato anche nelle scuole. L’attesa, seppur per ora limitatamente a pochi istituti nazionali, è definitivamente conclusa.