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9 Dicembre 2024 15:35

Il torrone in Italia: storia, curiosità e varietà più diffuse

Il torrone: un classico intramontabile del Natale italiano. Ma cosa sappiamo davvero di questo dolce? Scopriamo insieme la storia, le curiosità e le diverse varietà del torrone, un viaggio goloso attraverso le regioni d'Italia.

A cura di Redazione Cucina
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Il torrone, un dolce che profuma di storia e tradizione, è un protagonista indiscusso delle tavole natalizie italiane. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, intrecciandosi con le leggende e i fasti delle corti medievali. Ma quali sono le radici di questo dolce così amato? E perché è legato indissolubilmente al periodo natalizio? Scopriamo insieme il fascino del torrone e la sua evoluzione nel corso dei secoli.

Torrone: dagli Arabi ai nostri torroni regionali

Le origini del torrone sono avvolte nel mistero e si perdono nella notte dei tempi: si pensa che questo dolce abbia origini arabe e sia arrivato in Italia attraverso la Sicilia, dopo una sosta in Spagna. Inizialmente, il torrone era un dolce molto semplice, a base di miele e mandorle.

Una delle leggende più famose legate al torrone è quella che lo colloca a Cremona. Si narra che nel 1441, in occasione delle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, venisse preparato un dolce speciale a forma del Torrazzo, la torre campanaria più alta d'Europa. Questo dolce, secondo la leggenda, sarebbe stato il primo torrone.

Dal XV secolo in poi, il torrone si diffuse in tutta Italia, assumendo caratteristiche diverse a seconda delle regioni. Ogni zona, infatti, ha sviluppato le proprie ricette e le proprie tradizioni legate a questo dolce. Oggi, il torrone è un prodotto tipico di molte regioni italiane, ognuna con la sua specialità: fra i più celebri il torrone cremonese, uno dei più famosi e tradizionali, caratterizzato da una forma allungata e da un gusto intenso; quello di Benevento, che ne rivendica l'origine facendolo risalire le prime ricette al III-IV secolo a.C.; il torrone siciliano, spesso arricchito con pistacchi, frutta candita e cioccolato; il torrone piemontese, caratterizzato da una consistenza morbida e da un gusto delicato.

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Quali sono le città del torrone in Italia

Dopo questo breve excursus storico, andiamo alla scoperta di quali sono oggi le principali città del torrone in Italia. Ne abbiamo fatto una selezione, sperando di non offendere nessuno con l’eventuale esclusione. È Natale, siate buoni.

 1. Cremona

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Se dici torrone si pensa in modo (quasi) automatico alla città di Cremona. Un legame oggi indissolubile che pare nascere nel lontano ottobre del 1441, in occasione delle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Per l’evento il pasticcere di corte inventò un dolce, ispirandosi al campanile cittadino, denominato torrazzo. Da qui, poi, la declinazione in torrone. Stando ad altre versioni, diciamo per completezza di informazioni, il nome deriverebbe dal verbo latino torrere, abbrustolire, in riferimento alla tostatura della frutta secca contenuta. Il legame tra Cremona e il torrone ogni anno è rinsaldato da una sagra dedicata, tradizionalmente a novembre, della durata di 9 giorni.

2. Benevento

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Secondo varie testimonianze storiche pare che il torrone di Benevento fosse un prodotto rinomato già nel XVII secolo, quando da qui personalità più o meno di spicco erano solite inviare il dolce in dono a prelati e cardinali presenti in Vaticano. Fu però con i Borboni, nel 1800, a ergersi a dolce tipico delle festività natalizie. Nel cuore del Sannio vengono prodotti vari tipi di torroni, accomunati da una caratteristica condivisa; quella di essere particolarmente dolci, asciutti e friabili. Nello specifico a Benevento nascono la varietà bianca con mandorle, il torrone cupedia bianco con nocciole, quello bianco morbido con mandorle e il torrone “croccantino” ricoperto con cioccolato, originario però del piccolo comune di San Marco dei Cavoti.

 3. Cagliari

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Testimonianze del torrone, ma scritte in lingua catalana, risalgono al 1614, conservate nell’archivio di Stato cittadino. Si tratta del contratto per la fornitura del dolce tra due produttori di Sassari a un bottegaio di Cagliari. La versione originale è a base di miele cotto con noci, mandorle e nocciole, solo in un secondo momento è stato introdotto l’albume. Produttori artigianali sardi oggi realizzano sia varianti morbide sia più dure.

4. Bagnara Calabra

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Protetto dalla denominazione Igp, il torrone realizzato a Bagnara Calabra. Il sito ufficiale descrive un prodotto “… ottenuto dalla cottura e lavorazione di miele, zucchero e mandorle non pelate tostate, cannella e chiodi di garofano in polvere e con la copertura di zucchero in grani o cacao amaro”. Due le versioni del dolce locale, la martiniana, dalla copertura con zucchero in grani; e il torrefatto, vale a dire glassato con cacao amaro. Si narra che la Regina Margherita non rinunciasse mai al torrone di Bagnara Calabra nei banchetti organizzati a corte, facendoselo appositamente pervenire dalla punta dello Stivale.

5. Grinzane Cavour

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Non solo di tartufo bianco e rinomato vino vivono le Langhe. Nel piccolo comune di Grinzane Cavour, in provincia di Alba, si realizza uno dei torroni tipici della gastronomia piemontese. Qui nel 1885 un giovane quanto lungimirante pasticciere sostituì con le nocciole (di cui il Piemonte è ricco) le mandorle comunemente previste dalla ricetta cremonese. Fu una svolta sensazionale, capace di elevare all’ennesima potenza il gusto del torrone.

 6. Caltanissetta

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Il torrone, con mandorle e pistacchi locali, realizzato a Caltanissetta, nell’entroterra siculo è registrato come presidio Slow Food. Testimonianze scritte sono datate metà 1800 e parlano di attività commerciali con il torrone protagonista, anche se bisogna tornare indietro di tanti secoli, arrivando al 300 a.C, per imbatterci in Clearco di Soli, filosofo che in uno dei suoi scritti descriveva un dolce a base di frutta secca e miele, chiamato koptè e considerabile un antenato della preparazione moderna. Nel 1884 il torrone siciliano ottenne il primo premio all’Esposizione generale italiana di Torino, per la categoria “torroni e panforte”, con buona pace dei produttori lombardi, specialmente cremonesi, rimasti comprensibilmente di stucco di fronte al successo siculo. 

7. L'Aquila

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Noto anche come torrone Nurzia (da Ulisse Nurzia, il pasticciere locale che lo ideò a inizio 1900), il torrone al cioccolato aquilano è una variante a base di cacao, miele, vaniglia e dalla consistenza molto tenera. Riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari tra i prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), si differenzia dalla variante comune per la presenza di cacao e vaniglia e dalla morbidezza data da una cottura più breve.

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