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7 Maggio 2022 15:00

Il tonno è a rischio: allarme dell’Onu, i numeri di una pesca incontrollata

Di vitale importanza frenare la pesca eccessiva del tonno a livello mondiale. Sia per ragioni di sostenibilità e mantenimento della biodiversità marina, sia per l’importanza di questa risorsa per tante comunità del pianeta.

A cura di Alessandro Creta
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Tonno: così buono, così nutriente e, proprio per le sue qualità, anche così a rischio. L’allarme lo lancia direttamente l’Onu: l’organizzazione delle Nazioni Unite informa come la salvaguardia di questo pesce sia a forte rischio per la caccia eccessiva di cui è vittima.

Le grandi richieste di tonno a livello mondiale portano a una cattura incontrollata della specie, e ora di fatto ci si trova di fronte a un bivio. O regolare la sua pesca, favorendo il ripopolamento dei mari, oppure il pericolo è quello di danneggiare irrimediabilmente la biodiversità marina con la scomparsa (o la massiccia diminuzione) di tonni nelle acque di tutto il pianeta.

Ogni anno, fa sapere l’Onu, ne vengono pescate circa 7 milioni di tonnellate: una quantità enorme da ridurre prima che sia troppo tardi. Prima che questa specie possa rischiare di scomparire.

Perché il tonno è così pescato

Buono, nutriente e sano: queste le qualità e al contempo la “condanna” del tonno, massicciamente commercializzato in gran parte del globo poiché, tra le altre cose, oltre ad avere un buon sapore è anche ricco di omega-3, minerali, proteine e vitamina B 12. Secondo recenti stime, l'industria del tonno annualmente vale circa 42 miliardi di dollari a livello globale.

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Il tonno e le specie affini, informa l’Onu, rappresentano circa il 20% del valore di mercato di tutte le attività di cattura marina. Dati e numeri che necessitano una presa di coscienza prima di tutto, anche per questo l’Onu nel 2011 ha indetto per il 2 maggio la Giornata mondiale del tonno. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Frenare la pesca di tonno per le comunità

Afferma l’Onu come sia necessario porre un limite all’eccessiva pesca del tonno non solamente per salvaguardare e rispettare la biodiversità marina, ma anche per le conseguenze negative che stanno impattando sulle comunità. “Molti Paesi, infatti, – spiega l’organizzazione delle Nazioni Unite – dipendono fortemente dalle risorse di tonno per la sicurezza alimentare e la nutrizione, lo sviluppo economico, l'occupazione, le entrate governative, i mezzi di sussistenza, la cultura e le attività ricreative. È dunque importante gestire la pesca di questa grande risorsa del mare”.

Le zone dove viene pescato più tonno

Come abbiamo spiegato qualche tempo fa, i mari (e le acque interne) di tutto il mondo sono divise in zone di pesca. Chiamate, per la precisione, zone di pesca Fao. Ma in quali mari avviene la più massiccia cattura di tonno? Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico su tutti, anche perché risultano i più popolati dal tonno. Sono le tavole giapponesi quelle in cui questa varietà è più presente: nel Paese del Sol Levante, infatti, vengono consumati circa i due terzi di tutto il pescato mondiale di tonno rosso.

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