Nonostante la messa in onda solo pochi giorni fa, il Gattopardo occupa già le prime posizioni tra le classifiche di Netflix. Qui troverai la ricetta del tradizionale piatto siciliano protagonista della serie girata tra Palermo, Catania e Ortigia.
Il Telegraph britannico lo ha definito come "piatto più sexy della letteratura": il timballo del Gattopardo è il protagonista indiscusso delle tavole imbandite della popolare serie tv di Netflix. Una ricetta antica, che è un'esplosione di sapori contrastanti: la dolcezza della pasta frolla si sposa con la ricchezza del ripieno di carne, mentre le spezie aggiungono profondità e complessità. Nel romanzo, il timballo rappresenta l'abbondanza e il fasto della nobiltà siciliana, ma anche la sua decadenza e il suo attaccamento alle tradizioni. Oggi ti spieghiamo come preparare questa ricetta seguendo i consigli del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre romanzo "Il Gattopardo", descriveva così il suo timballo di maccheroni:
"L'oro brunito dell'involucro, la fragranza di zucchero e di cannella… non erano che il preludio della sensazione di una delizia che si sprigionava dall'interno quando il coltello squarciava la crosta. Ne erompeva dapprima un vapore carico di aromi, si scorgevano poi i fegatini di pollo, gli ovetti duri, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi impigliate nella massa untuosa, caldissima, dei maccheroncini corti cui l'estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio".
È da questa descrizione che il popolare quotidiano britannico The Telegraph ha definito il timballo di maccheroni del Gattopardo, alla lussureggiante tavola dei principi di Salina, come il piatto più sexy ed erotico della letteratura. Una pietanza che, ritornata in auge grazie alla serie, appartiene alla tradizione gastronomica siciliana.
Tra rivalità politiche, amori e tradimenti: in ogni episodio della serie di Netflix il cibo è sempre presente. Il contesto in cui è ambientata la serie è una meraviglia: siamo nell'aristocrazia siciliana del XIX secolo dove regnavano abbondanza, lusso e banchetti dei nobili dell'epoca.
È estate e i Tomasi di Lampedusa venivano a trascorrerla a Donnafugata, il palazzo in cui sono ambientate diverse scene del romanzo. Qui la tradizione era dare un ricevimento con il timballo protagonista della tavola. I Monsù (dal francese monsieur, ossia il cuoco professionista) lo preparavano con grande maestria e ai banchetti partecipavano proprio tutti i principi. Quando parliamo di timballo, intendiamo un piatto borbonico risalente ai tempi del Regno delle Due Sicilie. Si forma con un involucro di pasta brisée o frolla al quale si aggiungono, strato dopo strato, fette di melanzana fritte, prosciutto cotto, formaggio ragusano fresco, maccheroncini fatti in casa. Oggi il sugo è a base di carne di maiale e pollo e il tutto è amalgamato con besciamella profumata alla vaniglia Bourbon mentre, per la ricetta originaria, era richiesta la crema pasticciera.
"Nella grande sala adornata per il banchetto, i servitori portano in tavola, come entrée, tre “torreggianti” timballi di maccheroni". Questa la ricetta (per 6 persone) del piatto del Gattopardo ritornato popolare grazie alla serie tv di Netflix.
Per il sugo di carne:
Per la pasta frolla
Per la crema pasticciera (che, in realtà, nella ricetta dei Monsù era una besciamella aromatizzata alla cannella e, quindi, molto meno dolce rispetto a quella che conosciamo oggi)
Prepara prima la pasta frolla e impasta tutti gli ingredienti in modo da ottenere un composto omogeneo. Lasciala riposare per un'ora in frigorifero coperta con un panno o pellicola trasparente.
Prepara la crema pasticciera (o la besciamella). Fai le polpettine con la carne tritata di pollo, mescolala a un uovo, 100 gr di prosciutto cotto tagliato a listarelle, 2 cucchiai di formaggio grattugiato, prezzemolo tritato e un pizzico di sale. Friggile in abbondante olio extra vergine di oliva e mettile da parte.
Fai insaporire il pollo e il prosciutto rimasto con un po' di burro, aggiungi fegatini, salsiccia, funghi, polpettine e pisellini e cuocili per pochi minuti. Metti tutto in una casseruola e aggiungi un cucchiaio di sugo di carne. Fai cuocere ancora per qualche minuto cosicché gli ingredienti si amalgamino bene.
Lessa i maccheroni al dente e condiscili con il sugo di carne e abbondante parmigiano. Fai raffreddare.
Imburra una tortiera dal diametro di 30 cm prestando attenzione a ricoprire il fondo e i bordi con un terzo della pasta, dopo averla resa sottile. Ricorda che è importante che sporga dai bordi cosicché possa chiudere il timballo facilmente.
Versaci la metà dei maccheroni, condisci con la carne, le uova, tartufo tagliato a fettine e il formaggio. Dopo di questo versa sopra la parte restante dei maccheroni. Copri con la crema pasticciera o besciamella.
Chiudi il timballo con la pasta frolla avanzata. Spennella tutta la superficie con uovo sbattuto. Cuoci per circa 45 minuti in forno a 180 °C. Prima di servirlo, lascialo riposare almeno cinque minuti dopo la cottura.