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4 Settembre 2023 13:41

Il profumo del caffè: ecco perché si usa per “resettare” l’olfatto

Il caffè è gustoso, e una vera scarica di energia. Ma lo sapevi che è un vero toccasana anche per l’olfatto? Quando c’è bisogno di “resettare” il naso non c’è niente di meglio dell’odorare del caffè. E alcuni studi dimostrano che può anche aiutare a guarire la perdita della percezione degli odori.

A cura di Martina De Angelis
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Ti è mai capitato di sentire l’olfatto sovraccarico tanto da non riuscire più a capire che cosa stai odorando? È una situazione abbastanza comune, che può capitare per esempio in una profumeria: è facile che, provando le varie fragranze, l’olfatto non funzioni più come prima.

Queste avviene perché i ricettori olfattivi diventano saturi e non riescono a essere efficienti e sensibili come sono normalmente, proprio come quando succede di mangiare un cibo dal sapore molto forte e piccante. La soluzione a questo problema è molto semplice: basta odorare il caffè. Che sia in polvere, in chicchi o in tazzina, la miscela ha il potere di resettare completamente il nostro naso. E non solo: un recente studio ha dimostrato come questo piccolo trucchetto riesca anche ad accelerare il recupero della perdita di olfatto.

Perché il caffè risveglia l’olfatto? Merito delle sue tantissime molecole odorose

Non è solo una leggenda metropolitana, ma la stessa scienza a dirlo: l’odore del caffè ha un vero e proprio potere, quello di resettare l’olfatto agevolando una sorta di “riavvio” del cervello che ti permette di recuperare gli odori alterati o perduti.

Ma come è possibile che funzioni davvero? Tutto merito delle proprietà del caffè: la miscela contiene infatti più di 600 molecole odorose, una vera bomba energetica che inonda i recettori olfattivi. Questa scarica di molecole stimola il risveglio e l’avvio dell’attività celebrale, un po’ come fa l’ingerire la caffeina.

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Il sistema funziona perché, secondo alcuni studi, la compromissione o perdita del senso dell’olfatto è conseguenza proprio di alcune alterazioni a livello celebrale: la disconnessione fra due parti del cervello impedirebbe la corretta elaborazione delle informazioni. Alcuni odori quindi, come quello del caffè, sono risultati essere in grado di fare nuovamente comunicare le parti che non funzionano bene, e quindi di ripristinare il collegamento interrotto.

Lo “sniff test”, la procedura post Covid che usa il caffè per risvegliare gusto e olfatto

Il periodo del Covid ha portato alla luce un particolare studio riguardante l’olfatto, perché uno dei problemi causati dal virus era proprio la perdita di questo senso oltre a quello del gusto, entrambi strettamente collegati tra loro. Anche in questo caso, l’odore del caffè è stato fondamentale per studiare una soluzione al problema.

L’ospedale di Fano, infatti, ha sviluppato sotto la guida della ricercatrice Arianna Di Stadio, una particolare terapia basata sulla somministrazione di un particolare nuovo medicinale in grado di agire sulle alterazioni del sistema nervoso, e quello che è stato chiamato lo “Sniff test”.

Durante questo test i pazienti dovevano “sniffare” coppie di odori abbinati in molto particolare e dal potere piuttosto intenso, per pochi secondi 3-4 volte al giorno, e il risultato è stato sorprendente per il riacquisto dell’olfatto. Tra gli odori scelti, ovviamente, il caffè era in prima linea, ma spiccavano anche parmigiano, agrumi e cioccolato, tutti altri alimenti che hanno un simile potere risvegliante.

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