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8 Novembre 2022 11:13

Il prezzo dell’olio non copre le spese: agricoltori in perdita protestano in Sicilia

Nelle ultime settimane in Sicilia si sono registrate varie proteste da parte degli olivicoltori. Non conviene più fare olio: i costi necessari tra raccolta, manutenzione delle piante e manodopera superano i ricavi.

A cura di Alessandro Creta
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I costi necessari per curare gli olivi e raccogliere le olive superano i ricavi della vendita dei frutti ai frantoi. È il grido di allarme di tanti agricoltori siciliani, recentemente protagonisti di manifestazioni e proteste nella Regione per esprimere il loro disappunto, arrivando anche a sospendere le proprie attività.

Nelle ultime settimane la situazione si è fatta insostenibile. Allo stato attuale delle cose a molti non conviene nemmeno più raccogliere le olive, in quanto gli incassi non riescono a coprire tutte le spese necessarie a monte per la realizzazione dell'olio. Questa realtà è figlia dei numerosi rincari registrati negli ultimi mesi: nello specifico gli olivicoltori hanno dovuto fronteggiare il rialzo del costo delle materie prime, quello dell’energia necessaria per gli impianti idrici, cui si aggiunge anche un rincaro del prezzo della manodopera e dei fertilizzanti, in molti casi raddoppiato.

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A tutto ciò non è corrisposto un adeguamento del prezzo di acquisto delle olive da parte dei frantoiani, che comprano i frutti dagli agricoltori pagando poi il tutto alla fine della campagna olivicola.

Senza un valido allineamento del prezzo di acquisto delle olive i costi sostenuti in campagna dagli olivicoltori superano i guadagni, e in questo modo l’attività di chi lavora nei campi non è più economicamente sostenibile. In Sicilia nelle ultime settimane tanti agricoltori hanno scelto di fermarsi, sospendere il proprio lavoro, decidendo anche di sospendere la raccolta.

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Nell’ultimo mese, nel pieno della campagna olivicola, nell’isola si sono registrate proteste da parte degli agricoltori: la richiesta comune sollecita un intervento immediato delle istituzioni e del nuovo governo.

Crisi dell’olio: potrebbe non bastare per tutti?

Non è sicuramente un anno semplice per il comparto olivicolo. I numerosi e già citati rincari ai quali hanno dovuto far fronte i produttori potrebbero spingere il prezzo al pubblico a oltre 10 euro al litro anche per oli di medio bassa qualità, fino a oggi venduti nella grande distribuzione spesso anche a meno della metà. Inoltre, come ha annunciato Assitol, l’olio realizzato durante questa stagione olivicola potrebbe non essere sufficiente per soddisfare il fabbisogno nazionale.

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