Una delle fake news più diffuse sul prezzemolo di che questa erba diventerebbe tossica dopo la cottura prolungata: ecco perché si tratta di una bufala.
"Essere come il prezzemolo", un vecchio detto che significa "essere ovunque": già, perché il prezzemolo è una delle erbe aromatiche più usate nella cucina italiana. Malgrado sia così amato, sul prezzemolo si creano delle vere e proprie fake news, forse in ragione del suo uso "medico" in epoche ormai lontane. Una di queste bufale è quella secondo cui il prezzemolo, una volta cotto a lungo, può diventare tossico. Ma c'è un fondo di verità in questa affermazione? Scopriamo insieme perché il prezzemolo non è né tossico né velenoso.
Iniziamo col dire che il prezzemolo cotto non è tossico né velenoso: circola da tempo la voce che il prezzemolo cotto possa essere dannoso, ma questa è una credenza infondata. Perché questa credenza? Il motivo principale per cui questa credenza si è diffusa così tanto è il fatto che il prezzemolo contiene una sostanza chiamata apiolo: questa, in grandi quantità e in forma concentrata (come nell'olio essenziale), può avere effetti negativi. Tuttavia, la quantità di apiolo presente nel prezzemolo che utilizziamo in cucina è davvero minima e non rappresenta alcun pericolo. In alcune culture, il prezzemolo è stato utilizzato in passato per scopi abortivi: questo uso, però, prevedeva dosi estremamente elevate e prolungate nel tempo, ben oltre quelle utilizzate in cucina.
Il prezzemolo, dunque, non è tossico, se non in quantità davvero massicce. La cottura, inoltre, non aumenta la sua tossicità, anzi, in alcuni casi può renderlo più digeribile. Ci sono però dei casi in cui il prezzemolo può creare qualche problema a chi lo consuma, ma si tratta di casi davvero specifici: ecco quali sono.