Quarto anno consecutivo chiuso col segno più dal mercato triveneto del Pinot Grigio. A trainare il comparto, e le vendite del Consorzio, è la Doc delle Venezie; per lei +5% rispetto al 2020.
Il Consorzio di produzione di uno dei vini più noti e consumati d’Italia, il Pinot Grigio, stappa le sue migliori bottiglie per festeggiare l’incremento delle vendite nel 2021 rispetto all’anno precedente. Il segno più tocca il 6%, con un totale di prodotto imbottigliato che raggiunge i 2,4 milioni di ettolitri.
Un traguardo importante per i produttori del Triveneto, territorio il quale comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino, favorito nello specifico da una crescita di export per quanto riguarda la Doc delle Venezie (il cui Consorzio è nato nel 2017), comprensiva di oltre il 77% del Pinot Nero imbottigliato nella zona.
Quello che ci siamo lasciati alle spalle poche settimane fa è il quarto anno consecutivo nel quale la Denominazione di origine controllata chiude con il segno positivo, confermando il trend favorevole delle stagioni precedenti. Nello specifico nel periodo gennaio-novembre del 2021 sono stati imbottigliati, rispetto allo stesso lasso di tempo dell'anno prima, 97.322 ettolitri di vino in più.
Un vino apprezzato non solamente lungo tutto lo Stivale, ma anche all'estero. La Gran Bretagna è uno dei maggiori importatori del Pinot Grigio, ma è quello statunitense il primo mercato per quanto riguarda l'export. Gli Usa, stando ai dati di vendita del prodotto, rappresentano circa il 40% del totale esportato dall'Italia. Per mantenere saldo il legame con gli Stati Uniti già a febbraio il Consorzio Doc delle Venezie tornerà nel Paese a stelle e strisce per una serie di eventi in programma a Miami, Florida.
Nel Triveneto circa 27mila ettari sono vitati alla produzione di Pinot Grigio (numero più che raddoppiato nel corso degli ultimi dieci anni), con il territorio che rappresenta l'85% totale della produzione sul suolo italiano. Il legame tra questa terra e il vino affonda radici molto profonde nel tempo: basti pensare che i primi insediamenti viticoli qui risalgono al VII e il V secolo a.C, al tempo della dominazione etrusca.