Il conflitto tra Russia e Ucraina ha portato una serie di disservizi a cascata stanno colpendo duramente gli italiani: aumenta il prezzo delle utenze, delle materie prime e, di conseguenza, del prodotto finale. I panettieri protestano in piazza e lanciano un allarme: "Il prezzo del pane potrebbe superare i 6 euro al chilo in tutta Italia".
Il prezzo del pane non è mai stato così alto in Europa. La cosa è molto seria perché storicamente è proprio il prezzo del pane a influire maggiormente sulla vita delle persone: focolare domestico, bene di prima necessità, alimento a basso costo in grado di sfamare anche chi vive in una povertà disperata. Purtroppo però nel nostro continente, Italia compresa, non è più poi così "a basso costo". Ad agosto il pane è aumentato del 18% rispetto al 2021, cosa che porta gli italiani a una scelta molto sofferta per mettere un tozzo di pane sulla propria tavola. Cerchiamo di capire i motivi di questo aumento spropositato e se c'è qualcosa che possiamo fare.
Questo autunno si preannuncia nero per le nostre tasche: oltre all‘aumento delle materie prime salgono e di molto i prezzi di energia elettrica e gas. Questo significa che pagheremo bollette più salate e le pagheranno anche i panettieri che, di conseguenza, dovranno incrementare il prezzo del pane. Una situazione paradossale che mette il consumatore finale in una situazione davvero incresciosa.
Il pane costa così tanto perché è aumentato tutto. È una risposta semplice, diretta e triste. Se anche non volessimo considerare le utenze, soffermiamoci sugli ingredienti base del pane:
Come puoi vedere gli incrementi dei prezzi sono importanti, soprattutto sulla farina di grano tenero che viene quasi tutta da Russia e Ucraina. Proprio per questi motivi il pane potrebbe arrivare a costare anche 7 o 8 euro al chilo, una cifra impensabile, che rende il pane un bene di lusso. Nei giorni scorsi a Napoli c'è stata una protesta dei panettieri di tutto il Sud Italia, con una bara portata a spalla a Piazza Plebiscito per decretare "la morte del settore". I panificatori denunciano incrementi per le utenze vicini all'800%, con bollette di 8 mila euro per il solo mese di agosto. Una situazione di cui abbiamo già parlato e che coinvolge chiunque sia costretto a utilizzare molta elettricità o gas. Sono in molti quelli che stanno pensando di chiudere, strozzati dalle bollette, una situazione davvero incresciosa.
L'Italia riesce a tamponare con un minimo di produzione interna e gli aumenti nel nostro Paese sono tra i più bassi d'Europa: solo Olanda, Lussemburgo e Francia vivono uno "shock monetario" minore. Va da sé che le situazioni economiche dei quattro Stati sopracitati siano molto diverse dalle nostre: Olanda e Lussemburgo sono a tutti gli effetti "paradisi fiscali", quindi è una ben magra consolazione.
Secondo una ricerca di Assoutenti la città di Ferrara è la più cara d'Italia nel 2022 con il pane che si avvicina ai 10 euro al chilo, seguono Forlì a 9 e Venezia a 8,50. Il prezzo del pane supera i 6 euro al chilo anche a Milano, Bari, Ancona, Bologna, Macerata, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine. Tutte al Sud le città più economiche: a Benevento 2,65 euro, Cosenza 2,50 e Napoli che non ha ancora sfondato quota 2 euro ma è probabile che lo farà a breve.
L'escalation dei costi delle materie prime dopo il conflitto tra Russia e Ucraina, unito alla crisi energetica degli ultimi mesi sta mettendo in ginocchio il Paese e al momento ci sono tantissime attività economiche a rischio chiusura. Speriamo solo che il Governo riesca a tamponare questa emorragia economica.