Selvaggia Lucarelli smaschera una losca storia che coinvolge Balocco e Chiara Ferragni: il pandoro "benefico" in vendita da novembre non è davvero per beneficenza.
Un mesetto fa Balocco e Chiara Ferragni hanno cominciato una grande campagna di marketing per lanciare il pandoro griffato dalla celebre influencer: "Balocco presenta il pandoro Chiara Ferragni per sostenere l’ospedale Regina Margherita" si legge sul sito dell'azienda, che lascia intendere una correlazione tra le vendite del prodotto e la beneficenza. Purtroppo scopriamo che non è così: stando a quanto scritto da Selvaggia Lucarelli sul quotidiano Domani questa sarebbe solo "la triste storia di un’operazione commerciale mescolata confusamente a un’iniziativa benefica, una di quelle storie che sarebbero passate solo per un’azione buona, pensata da gente buona e sostenuta da utenti ancora più buoni e invece è molto altro". Ci teniamo a sottolineare che non è un cattiva interpretazione dei lettori: la didascalia sul sito di Balocco dice proprio che il pandoro è "per sostenere" l'ospedale, quindi è una precisa volontà di trarre in inganno i clienti da parte dell'azienda piemontese.
Da novembre a oggi sono stati migliaia gli utenti che hanno comprato il pandoro per sostenere l'iniziativa benefica ma, secondo Domani, la prima cosa da notare sarebbe l'estraneità della Ferragni all'iniziativa commerciale oltre che l'assenza di una reale correlazione tra il dolce e il far del bene. L'imprenditrice digitale condivide le immagini del prodotto con l'hashtag #adv, una trovata di Instagram per aiutare gli utenti a districarsi tra i contenuti sponsorizzati. Ergo: i post della Ferragni sono pagati da Balocco.
Per far chiarezza la Lucarelli contatta l'ufficio stampa di Balocco che le dà una "spiegazione sconcertante": "Chiara Ferragni ha un suo compenso da Balocco, è un progetto commerciale, poi se lei nel privato ha donato qualcosa non lo so" dice l'azienda piemontese che non sa neanche quanto abbia donato essa stessa ma sottolinea che la donazione è solo di Balocco, non della Ferragni. L'ufficio stampa aggiunge, tra l'altro, che non c'è alcuna proporzione tra il numero di pandori venduti e la quota destinata all'ospedale. In pratica l'azienda dolciaria usa l'influencer come testimonial di un progetto che è al 100% commerciale ed effettua una comunicazione fallace, che induce all'errore l'utente, per ottenere un compenso. A questo punto il giornale contatta direttamente l'ospedale Regina Margherita di Torino a cui è destinata la donazione e, cosa incredibile, anche loro sono convinti che la donazione sarà effettuata in base alla vendita dei pandori. Il gigantesco equivoco generato da una precisa volontà di comunicare in modo ambiguo l'operazione ha usato la bandiera della beneficenza per avere dei benefit aziendali.