Il noto giornalista del NYT Eric Asimov ha inserito un rosso calabrese nella lista dei 20 migliori vini mondiali al di sotto dei 20 dollari. Nella stessa classifica altre 4 etichette nostrane. Ecco quali sono.
La Calabria enoica finisce sul New York Times, e lo fa passando per la porta principale. Il noto critico Eric Asimov, infatti, ha inserito un’etichetta della Regione nella lista dei migliori 20 vini mondiali economici, considerati tali quelli al di sotto dei 20 dollari.
Per la precisione, il famoso giornalista ed esperto di vino della testata statunitense ha citato il “1480 L’inizio” (annata 2015) realizzato all’interno delle Cantine Odoardi, produttore in provincia di Catanzaro. Si tratta di un vino a base di gaglioppo, vitigno a bacca nera autoctono della punta dello Stivale. Un concentrato puro e autentico di Calabria, come specifica anche Asimov nell’esporre il suo giudizio: “Questa miscela rossa, incentrata sull’uva gaglioppo, è affumicata, tannica e un po’ selvaggia, come la Calabria, ma concentrata e deliziosa”.
Gregorio Odoardi, titolare della cantina nonché medico prestato al vino, ha commentato con soddisfazione il prezioso riconoscimento arrivato dal NYT: "Vedere che il prodotto che proponiamo viene apprezzato lascia intuire che il messaggio che le Cantine Odoardi vogliono lanciare viene recepito – come si legge sul sito della cantina – E questo non può che farci piacere e spingerci a proporre prodotti sempre più intriganti”.
Non solo l’etichetta calabrese, Asimov nella sua lista ha inserito altri vini prodotti in Italia. Si tratta del bianco biologico Feudo Montoni Sicilia Catarratto Masso del 2018, il Fattoria San Lorenzo Marche Bianco di Gino del 2019, il rosso Grosjean Vallée d’Aoste Torrette del 2019 e il rosso Cascina Fontana Dolcetto d’Alba del 2019.
Altri prestigiosi riconoscimenti per il movimento italiano, che fanno seguito alla conquista da parte di un Verdicchio di Jesi del titolo di vino bianco più buono del mondo. Il nostro Paese insomma continua a fare la voce grossa nel settore enoico mondiale e l’inserimento del rosso calabrese (e dei suoi “cugini”) nella lista dei migliori economici è la riprova del ruolo dell’Italia nel settore del vino.