Per l'Organizzazione delle Nazioni Unite il sistema alimentare che vede l'impiego così massiccio di carne animale è insostenibile per il pianeta. Bisogna cambiare.
Dobbiamo cambiare e speriamo che il 2024 sia l'anno buono: a confermare questa tesi c'è addirittura l'ONU che ha presentato a Dubai il rapporto "What's Cooking?" in occasione della Cop28 dall'UNEP (United Nations Environment Programme). Il report è tragico: il nostro modello alimentare e di sostentamento proteico sta diventando insostenibile a livello ambientale. Forse è già troppo tardi. L'Organizzazione delle Nazioni Unite evidenzia le potenziali implicazioni ambientali, sanitarie, sociali e di benessere animale delle alternative a carne e latticini (recentemente bocciate dall'Italia) e dei nuovi prodotti a base vegetale, che nel nostro Paese sono molto ostracizzati. Il quadro è funesto per l'ONU e noi siamo parte del problema.
L'Italia non incide tantissimo a livello ambientale e ha il potenziale per fare ancora meglio: la Dieta mediterranea oltre a essere un patrimonio Unesco è anche un toccasana per la salvaguardia degli ecosistemi. Il problema è che tutte le novità che potrebbero aiutare l'intero pianeta sono state recentemente bocciate, facendo piombare il Bel Paese in un Medioevo della tecnologia alimentare.
Per l'ONU questa cosa non va bene anche perché gli abitanti della Terra entro il 2050 aumenteranno del 50% secondo le stime. Siamo in troppi e per sfamarci tutti rischiamo di distruggere il pianeta. I dati parlano chiaro: il 75% dei terreni agricoli del mondo sono occupati dalla produzione di prodotti animali.
La quota è già satura, sta a noi trovare alternative. Tra queste ci sarebbero le proteine vegetali e l'agricoltura cellulare che forniranno una porzione significativa dell'offerta proteica nei prossimi decenni. A tal proposito dal palco dell'Unep ci sono stati ripetuti appelli ai governi per investire, finanziare e favorire la commercializzazione di questo tipo di prodotti e tecnologie.
Dal canto nostro è importante segnalare una serie di crescenti difficoltà da parte di questo mercato. La Beyond Meat, forse l'azienda più avanti del globo su questo tipo di investimenti e ricerca, ha visto un utile dimezzato quest'anno eppure collabora con colossi come McDonald's. C'è tanto da fare sia a livello politico sia a livello sociale: bisogna istruire le persone e aiutare tutti i cittadini a fidarsi di questo nuovo modello alimentare.