Questa storia parla di un giovane innamorato, di una diva inarrivabile e di tanto cioccolato: un ménage à trois per una splendida storia d'amore avvolta nel mistero. Ma da dove viene questo nome tanto particolare? Dalla lentissima burocrazia italiana. Scopriamo di che si tratta.
Il ministeriale è un pegno d'amore, un dolcetto nato per conquistare una delle più grandi attrici teatrali al mondo. Un sogno avvolto nel mistero, quello della fantomatica storia d'amore tra Francesco Scaturchio, giovane pasticciere napoletano, e Anna Fougez, una delle più grandi artiste di inizio Novecento. Vero simbolo della Belle Époque partenopea, ha fatto innamorare tutti i napoletani con la sua eleganza e il suo carismatico distacco. Il pasticciere va ben oltre l'amore platonico e dedica all'attrice un nuovo cioccolatino, un delizioso medaglione di cioccolato fondente e amaro, ripieno di una crema leggermente liquorosa e dolcissima, frutto di una ricetta segreta e gelosamente custodita.
Il nome con cui è conosciuto ancora oggi arriva dopo diversi anni: il cioccolatino è un successo e spinge Scaturchio a chiedere il titolo di "Fornitore della casa reale". Per ottenere l'onorificenza si sottopone a un'estenuante trafila burocratica passando per tantissimi ministeri. Il dolcetto dedicato ad Anna Fougez si trasforma in una citazione legislativa: nel 1920 prende ufficialmente il nome di "ministeriale".
La Napoli di inizio ‘900 è una città incredibile: è moderna, vivace, viva, una sorta di piccola Parigi. Proprio in questa città arriva il primo café chantant d'Italia, il Salone Margherita, sito ancora oggi nei sotterranei della Galleria Umberto I. Nel 1905 l'assoluta regina del varietà è Anna Fougez, nome d'arte di Maria Annina Laganà Pappacena, un'orfana che con caparbietà è diventata la più grande stella dell'Italia savoiarda. La ragazza fa la storia imponendo dei crismi che ancora oggi sono in vigore. Qualche esempio? Se oggi ogni showgirl deve fare i conti con la temibile scalinata sul palcoscenico deve dire grazie (o maledire) Anna Fougez, la prima a pretendere questa innovazione. L'artista è stata la prima attrice, cantante, ballerina d'Italia, la prima a mettere in mostra delle gambe lunghissime, nude, in un periodo in cui le caviglie del can-can sono alla stregua della pornografia. Una vera e propria icona di stile che ha fatto cadere ai propri piedi gli uomini più potenti della città. Ogni sera il suo camerino è preso d'assalto dai corteggiatori e, secondo la storia narrata dalla famiglia Scaturchio, tra questi c'è proprio Francesco, giovanissimo proprietario di una piccola bottega di via Toledo.
Francesco Scaturchio contro ogni previsione avrebbe fatto colpo sulla Fougez per la faccia pulita, perché "quel ragazzo non odorava di sigari, di stufati di carne, di fritto o di danari. Odorava di mandorle e questo le era piaciuto". Il pasticciere si innamora perdutamente della donna ma, non potendosi permettere un anello, le dona un'invenzione: un cioccolatino gigante, amarissimo fuori e dolcissimo all'interno, con una leggera nota liquorosa. Le dice che questo cioccolatino si sarebbe chiamato "Anna" perché le somiglia… e qui si perdono le tracce della storia. Nessuno saprà mai cos'è successo davvero, nessuno saprà mai la reazione della Fougez a questo pegno d'amore.
Ciò che sappiamo è che la pasticceria lo presenta ai Savoia per rendere il laboratorio uno dei fornitori ufficiali del Regno d'Italia: una trafila lunghissima passata per innumerevoli ministeri con consegne e assaggi gratuiti che, comunque, non arrivano mai alla bocca di Vittorio Emanuele III. Il dolcetto diventa un affare "ministeriale", nasce così il nuovo nome. Dopo oltre 15 anni di tiritera il cioccolatino arriva finalmente sulla tavola del re che apprezza all'istante la caparbietà degli Scaturchio e il sapore del dessert, rendendo la piccola pasticceria napoletana uno dei fornitori ufficiali della casa reale. Per festeggiare l'agognato successo viene impressa la feluca dei ministri sulla superficie del cioccolatino e ancora oggi viene servito così a tutti i turisti del mondo.
Ma che fine hanno fatto Anna e Francesco? Quest'ultimo ha continuato il proprio lavoro tra cioccolatini e sfogliatelle, diventando uno dei pasticcieri più famosi d'Italia. Anna Fougez ha vissuto il periodo di maggior successo a cavallo tra le due guerre mondiali: nel 1940, a soli 46 anni, si ritira dalle scene, intuendo i venti del conflitto alle porte, trasferendosi in una bellissima villa in provincia di Roma dove passerà il resto della sua vita.