Allo Sherbeth Festival di Palermo il mastro gelatiere Bang Gai si è aggiudicato il primo posto ed è stato premiato per aver realizzato il "miglior gelato artigianale al mondo".
Cinquanta maestri gelatieri provenienti da tutto il mondo si sono riuniti per condividere esperienze, competenze e innovazioni attorno al gelato, un prodotto con radici siciliane ma diffusosi ormai globalmente. Questo è il cuore dello Sherbeth Festival, che da sedici anni trasforma Palermo in un crocevia internazionale di sapori, con momenti di degustazione, incontri e workshop formativi. Dopo una giornata intensa di assaggi, la giuria ha premiato il gelatiere cinese Bang Gai, della gelateria Sette di Hangzhou, per il gusto "Lemon Tree". La sua creazione fonde ingredienti e tradizioni cinesi e siciliane: a una base di aquilaria, pianta utilizzata nella medicina tradizionale cinese, Bang Gai ha aggiunto limone siciliano e un tocco di olio locale, ispirandosi ai sapori scoperti durante il festival. Il secondo premio è andato ad Alessia Palmitessa e a Giacomo Banchini della Gelateria Banchini per il gelato "Fior di cascara", un fiordilatte infuso con bucce di cacao e variegato con cioccolato Ecuador 80%. Il terzo posto è stato assegnato a Riccardo Primiani della Pasticceria Da Teo di Sorbolo (Parma), con un gelato alla cascara (le bucce fermentate del caffè), arricchito con miele di ailanto e pepe Andaliman.
Bang Gai gestisce con la moglie Ivy Li la gelateria Sette di Hangzhou, in Cina. I due si sono aggiudicati il primo posto del podio allo Sherbeth festival, la kermesse internazionale sul mondo del gelato artigianale tenutasi in quel di Palermo. Il gelato vincitore è un omaggio alla Sicilia perché pur usando una pianta tipica del Sud della Cina, l'aquilaria, è stato poi arricchito dagli ingredienti locali.
L'aquilaria è un genere di piante originario del Sud-est asiatico, appartenente alla famiglia delle Thymelaeaceae. Queste piante sono particolarmente note per una resina aromatica che producono in seguito a un processo di infezione, chiamata agarwood o oud. La cosa incredibile in questa storia è però un'altra: sia la resina sia il frutto hanno un sapore molto amaro e poco invitante, non sono quasi mai usati per scopi alimentari e quasi tutta la produzione è destinata all'industria farmaceutica o alla realizzazione dei profumi. I due gelatieri vincitori sono invece riusciti a rendere piacevole questo prodotto.
Nonostante la "sconfitta" anche i mastri gelatieri italiani se la sono cavata molto bene, conquistando un secondo e un terzo posto. Il criterio di valutazione ha tenuto conto della qualità delle materie prime, delle tecniche di produzione, e della presentazione del gelato, privilegiando gusti a basso contenuto di zuccheri, in linea con le nuove tendenze della gelateria.