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24 Luglio 2024 16:13

Il menu delle Olimpiadi: cosa si mangia nel villaggio olimpico di Parigi 2024

Le Olimpiadi non sono una sfida solo per gli atleti in gara, ma anche per la macchina organizzativa e soprattutto per l’aspetto alimentare. Come si è organizzata Parigi per sfamare oltre 15.000 sportivi provenienti da 208 Paesi? Le parole d’ordine sono due: inclusività e sostenibilità.

A cura di Martina De Angelis
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Le Olimpiadi 2024 sono ormai alle porte e Parigi deve affrontare tante sfide, una tra le quali è quella alimentare. Cosa dare da mangiare a sportivi che partecipano alla competizione più importante della loro vita e come farlo, dato l’enorme quantità di persone da sfamare?

Ti forniamo qualche numero per avere un contesto di riferimento: saranno più di 15.000 gli atleti e le atlete che arriveranno al Villaggio Olimpico e Paralimpico di Parigi, oltre 40.000 i pasti serviti ogni giorno, in una mensa aperta 24 ore al giorno con circa 3.500 posti a sedere.

Una vera sfida per Sodexo Live!, la compagnia partner di Parigi 2024 incaricata del catering di quello che, per tutta la durata dell’evento, sarà il ristorante più grande del mondo. Come ha fatto la compagnia ad affrontare una sfida così grande, rispondendo alle esigenze alimentari di atleti che devono competere, ma anche che vengono da così tante culture diverse?

I concetti alla base del piano alimentare di Sodexo Live! sono due: inclusività, in modo che tutti possano trovare spazio per la propria gastronomia oltre a scoprire anche quella francese, e sostenibilità, che si traduce in un’ampia proposta plant based e in una particolare attenzione per gli oggetti biodegradabili (ma non sono mancate le polemiche, come quella sul foie gras).

Quattro tipi di cucina per accontentare tutti

Come si accontentano così tante persone provenienti da così tante parti del mondo diverse? Facendoli sentire a casa il più possibile con una proposta ampia e variegata, che rispetti i valori nutrizionali della loro dieta ma gli faccia anche ritrovare sapori familiari, oltre che scoprire ricette nuove.

La mensa del Villaggio Olimpico e Paralimpico  metterà a disposizione una scelta di 40 piatti diversi al giorno divisi in quattro tipi di cucina: asiatica, africana e caraibica, cucina mondiale con ricette da tutti i paesi che non rientrano nelle prime due categorie, e cucina locale, con ricette pensate anche per chi segue regimi particolari come halal e kosher. I partecipanti avranno così modo di assaggiare anche le specialità francesi, come verdure alla bourguignon o baccalà alla provenzale, con proposte che rappresentano ognuna delle regioni della Francia.

Qualche esempio? Fra i piatti asiatici la carne macinata con basilico thai e riso basmati o il cavolfiore e patate al forno con curcuma, per la cucina africana e caraibica la chakchouka, ovvero peperoni, cipolle, pomodori e pepe saltati in padella o i gamberi fritti con salsa chermoula, per la "cucina mondiale" l'agnello con una riduzione di succo di menta.

Non solo: i menu saranno realizzati con l’80% di prodotti francesi e il 30% di materia prima sarà organica o proveniente da fattorie che stanno diventando organiche.

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Oltre alle ricette rappresentati delle 4 aree sopra citate, gli atleti avranno a disposizione anche una vera e propria food court con un  buffet di insalate con oltre 30 opzioni, una sezione per la carne alla griglia e contorni, una selezione di formaggi, un buffet di piatti caldi, un buffet di dessert e una vasta gamma di frutta. Verranno serviti alimenti per colazione, pranzo, cena, spuntini notturni, pre-gara, pre-allenamento, post-gara: insomma, una vera macchina alimentare.

Essendo la Francia il paese ospitante non mancherà tutta un’area dedicata al pane, dove gli atleti non solo potranno assaggiarne di ogni tipo, ma avranno anche occasione di partecipare a laboratori che gli insegneranno a preparare il pane francese più iconico, la baguette.

Le ricette che verranno proposte agli atleti sono state pensate da un team di dietisti, esperti del settore e chef, che non solo hanno ideato il menu ma cucineranno e proporranno i loro piatti. Tra i nomi coinvolti spiccano Charles Guilloy, Stéphane Chicheri, Akrame Benallal, Amandine Chaignot e soprattutto Alexandre Mazzia: classe 1976, nato nella Repubblica del Congo e poi cresciuto in Francia ha un passato da giocatore di basket, 3 stelle Michelin e sarà tra i tra i tedofori che porteranno la torcia olimpica da Marsiglia, sua città, a Parigi.

Parola d’ordine: sostenibilità

Non solo inclusività e attenzione alle esigenze nutrizionali degli atleti, ma anche sostenibilità: questo è un punto su cui Parigi 2024 punta particolarmente a cui a prestato una grande attenzione. Nelle mense, per esempio, saranno esposti i valori nutrizionali e l’impatto ambientale di ogni portata, e ci sarà una predilezione di cibo locale e stagionale poiché aiuta anche a ridurre l’impronta di carbonio.

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Largo spazio verrà data alla cucina plant based, protagonista di un’area interamente dedicata a proposte vegetariane per promuovere i benefici di uno stile di vita senza carne. Parigi 2024 abbraccia la sostenibilità non solo come una proposta alimentare più vegetale e locale, con prodotti a filiera corta, bio e certificati, ma lo fa anche applicando una stretta politica di zero sprechi: tutte le risorse alimentari verranno recuperate, tutti gli imballaggi saranno plastic free, ogni attrezzatura e infrastruttura è già destinato ad avere una seconda vita.

Oltre all'area food del Villaggio Olimpico dedicata alle delegazioni internazionali ci saranno anche tutta una serie di eventi enogastronomici in luoghi iconici della città, dalla Torre Eiffel al parco della Reggia di Versailles. Inoltre gli eventi sportivi non saranno solo a Parigi ma anche in altre aree della Francia che proporranno ai partecipanti le loro ricette locali, come ad esempio tutte le specialità di pesce tipiche di Marsiglia, una delle location prescelte per alcune gare.

Cosa devono (e non devono) mangiare gli atleti durante le Olimpiadi?

Il cibo e l'alimentazione sono tematiche cruciali per gli atleti, a maggior ragione in un'occasione come le Olimpiadi. Proprio per questo è stato studiato attentamente un piano alimentare in collaborazione con specialisti della nutrizione sportiva, in modo da poter preparare dei menu conformi alle dietetiche degli atleti per aiutarli a raggiungere le loro migliori prestazioni durante la competizione.

Ma di cosa ha bisogno un atleta che deve gareggiare? Di un po' di ogni alimento: di cereali e pasta per assumere carboidrati complessi, di frutta per assumere zuccheri semplici, di legumi e verdura per le proteine vegetali, di pesce e carne bianca per le proteine animali, di frutta secca per i grassi. Un'alimentazione varia, che permette agli chef coinvolti nelle Olimpiadi di Parigi di spaziare nei mondi più fantasiosi.

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Qualche esempio? Il “mueslinoa” ideato dallo chef stellato Akrame Bennal, un piatto di muesli e quinoa, un piatto a base di ceci, piselli e barbabietola affumicata ideato dallo chef Alexandre Mazzia e il fantasioso mix di gnocchi di patate con faraona e gamberi proposto dalla chef Amandine Chaignot.

Tra i cibi vietati, o comunque da limitare fortemente, la carne rossa: gli atleti devono gestirla con attenzione, perché è vero che contiene proteine e ferro ma apporta anche grandi quantità di grassi saturi e colesterolo. Da evitare anche cibi ricchi di grassi o particolarmente ricchi di zuccheri, come dolci e bevande alcoliche.

A proposito di alcol: proprio in questa ottica è stato dichiarato che non verrà servito vino in nessuno dei pasti e dei ristoranti allestiti e che la birra ufficiale di Parigi 2024 sarà una Corona 0 alcol. Unica eccezione? Champagne e distillati, ma saranno disponibili solo in occasione di specifici eventi di rappresentanza.

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Quello che i piatti non dicono
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