Una gara che si svolge nel piccolo comune di Novara di Sicilia è entrata a far parte del Registro delle Buone pratiche dell'Unesco: ecco cos'è il maiorchino e come si svolge la competizione che prevedere di far rotolare grandi forme di formaggio per strada.
Un gioco in cui si fanno rotolare enormi forme di formaggio per strada: è il gioco del maiorchino, pregiato formaggio pecorino siciliano prodotto soprattutto a Novara di Sicilia, nel Messinese. L'antica gara e il suo protagonisti sono stati iscritti infatti nel registro delle Buone pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, dopo un iter avviato a dicembre 2022, che si è concluso qualche giorno fa, quando il Circolo sportivo Olimpia Il Maiorchino, insieme all’amministrazione comunale e alla Pro Loco di Novara di Sicilia, hanno ricevuto il riconoscimento al ministero della Cultura.
Novara di Sicilia è un piccolo comune della provincia di Messina, situata nella cosiddetta "Sicilia Lombarda", tutti quei territori dove si parla il gallo-italico, eredita dell'epoca normanna. In questo comune – ma anche nei territori di Mazzarrà Sant'Andrea, Basicò, Tripi, Fondachelli Fantina, Montalbano Elicona e Santa Lucia del Mela – si produce il maiorchino, un formaggio a pasta dura, a base di latte di pecora, realizzato ancora con tecniche esclusivamente artigianali. La gara che vede come protagoniste le grandi forme di maiorchino, che qui maiorchea, risalirebbe al Seicento, quando i ricchi latifondisti locali giocavano tra di loro con il lancio di queste forme di formaggio di pecora prodotto dai pastori dei propri appezzamenti.
La gara si svolge fra gennaio e febbraio, ma si concludono molto più in là, a volte anche dopo Pasqua: l’anno scorso il torneo ha visto la partecipazione di ben 24 squadre, ognuna composta da 3 persone, che si sfidavano ogni week end fino alla gara finale. Strumento fondamentale per far rotolare le forme è il mazzacorto, un laccio da avvolgere attorno la circonferenza del maiorchino. Per le gare normali si gioca con forme che pesano fra i 7 e gli 8 kg, mentre le finali si disputano con forme da 11-12: le forme di maiorchino, infatti, possono arrivare anche a 15 kg. La pro loco locale ha dichiarato di usare dalle 35 alle 40 forme di formaggio per una media di nove chili ciascuna: il formaggio viene in parte venduto durante la sagra, che si svolge solitamente intorno al 25 aprile, in parte destinato alle vendite al dettaglio.
Il percorso di candidatura che ha portato il maiorchino a essere iscritto nel registro delle Buone pratiche Unesco si è concluso il 3 dicembre 2022 a Rabat, in Marocco: nei giorni scorsi è arrivato il riconoscimento ufficiale e definitivo del ministero della Cultura. "Siamo orgogliosi di aver portato in alto il nome della nostra terra salvaguardando un gioco tradizionale ripreso a partire dal 1987 – ha raccontato Angelo Di Pietro, presidente dell’associazione Olimpia Il Maiorchino da 22 anni. A Rabat, in particolare, c'è stato il riconoscimento della rete dei giochi tradizionali del "Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada" come patrimonio dell'Umanità, iscrivendo nel registro delle buone pratiche di salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale tutti i giochi delle comunità ludiche tradizionali italiane che da oltre trent’anni fanno parte delle pratiche proposte all’interno del Festival, fra i quali anche il lancio del maiorchino di Novara di Sicilia.