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7 Luglio 2023 11:24

Il glifosato non è pericoloso secondo l’Efsa: via libera all’uso dell’erbicida

Per l'Autorità europea per la sicurezza alimentare l'uso del glifosato non porta "problemi per la salute umana". Via libera alla Comunità Europea per l'erbicida.

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Una svolta importantissima per il mondo cibo, in particolare quello del grano e della pasta: l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha detto di non aver individuato problemi per la salute umana riguardo all’utilizzo del glifosato. Il glifosato è l'erbicida più diffuso al mondo ma da anni è attaccato da diversi Paesi per via della sua presunta tossicità. Il più importante organo di sicurezza del Vecchio Continente ha appena detto che il glifosato non è pericoloso scatenando feroci critiche da parte delle organizzazioni ambientaliste. Vediamo nel dettaglio il perché.

La vera decisione rimandata a dicembre

Dagli anni '70 il glifosato è diventato l'erbicida più diffuso al mondo. La sua scoperta è stata accolta con entusiasmo incredibile dalla comunità scientifica del tempo per via della sua efficacia e della minore tossicità rispetto agli analoghi prodotti che erano disponibili quando è stato messo in commercio. Questa infatuazione è durata per tanti anni, tant'è che nel 2007 è stato inserito nella National Inventor's Hall of Fame in America, che preserva le più importanti invenzioni della storia.

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Il problema è che da tutto il mondo fioccano denunce alla Bayer, la casa farmaceutica che produce più glifosato, a causa dei presunti effetti cancerogeni del prodotto. L'uso di questo erbicida è approvato in 130 Paesi in tutto il mondo, compresi quelli dell'Unione Europea, ma è malvisto un po' ovunque a causa della "cattiva pubblicità". Addirittura la Francia paga i produttori che decidono di rinunciarvi. La palla passa ora all'Unione Europea perché a dicembre 2023 scadrà l'autorizzazione per l'utilizzo di glifosato: ora dovranno decidere se rinnovare l'autorizzazione, basandosi sul parere dell'Efsa e degli Stati membri, oppure rigettare la cosa e vietare la coltivazione con questo erbicida.

La decisione dell’Autorità non è stata presa bene dalle associazioni ambientaliste anche perché nel 2015 l'Organizzazione mondiale della sanità ha inserito il glifosato nella lista delle sostanze "probabilmente cancerogene" dopo uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca contro il cancro. In realtà sia secondo la Iarc sia secondo l'Echa, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, non ci sono prove sufficienti per sostenere che la sostanza sia cancerogena, mutagena o reprotossica.

Anche la Fao si è unita ai giudizi rassicuranti delle agenzie ma tutte insieme chiedono comunque misure di cautela, come il divieto di utilizzarlo in aeree densamente popolate o la necessità di riesaminare i livelli massimi di residui di questa sostanza che per legge possono essere presenti dentro e sopra gli alimenti. Il glifosato è una delle sostanze più studiate al mondo: al momento in Europa il suo uso è approvato, con delle limitazioni, ma è vietato usarlo insieme ad altri pesticidi, almeno fino a dicembre.

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