Cosa accomuna cinema e cibo? Senza dubbio il rapporto che da sempre li lega. La Settima Arte ha spesso esaltato il cibo, ponendolo, a volte, al centro della scena come un vero e proprio protagonista. Sono tanti i piatti resi famosi dalla cinematografia, legati a scene particolari o come motore narrativo dell'intera pellicola. Piatti celebri che hanno fatto la storia del cinema. Noi ve ne presentiamo 10. Scommettiamo che li riconoscerete.
Nel tentativo di replicare le 524 ricette contenute nel celebre libro di cucina Mastering the Art of French Cooking di Julia Child, Julie Powell si cimenta nella preparazione del Boeuf Bourguignon, ovvero il manzo alla Borgogna, uno dei grandi classici della cucina francese, introdotto dal celebre chef Auguste Escoffier. Come difficoltà e importanza, questo piatto, è paragonabile al nostro brasato. Un procedimento lungo, che necessita di attenzione e pazienza. La lista interminabile di ingredienti e la doppia cottura, non scoraggia Julie, che si cimenta con entusiasmo nella preparazione del piatto. Sfortunatamente, nonostante le sue migliori intenzioni, la prima versione viene rovinosamente bruciata nel forno, ma la perseveranza di Julie le permetterà di realizzare successivamente il piatto alla perfezione.
Mentre è impegnata a ritrovare se stessa, Liz Gilbert, interpretata da Julia Roberts, durante la sua permanenza in Italia, si abbandona ai piaceri della tavola. Tra una gita in vespa e una passeggiata al chiaro di luna al centro di Roma, fa tappa a Napoli, dove scopre il sapore della vera pizza napoletana. Non si tratta però di una pizza qualunque, ma di quella dell’Antica Pizzeria Da Michele, consumata nella sua sede storica in via Sersale. Nella tipica atmosfera conviviale, seduta accanto a commensali sconosciuti, Liz viene immediatamente sedotta al primo morso. Come biasimarla?
Nando Moriconi, alias Santi Byron, interpretato dall'immenso Alberto Sordi, tenta disperatamente e in modo maldestro di assomigliare il più possibile a un americano, imitandone quello che crede essere lo stile di vita, l'abbigliamento e l'alimentazione. Proprio quando decide di provare un piatto dagli accostamenti improbabili, composto da yogurt, mostarda e latte, destinato poi al gatto e al sorcio, non può far altro che tornare per un attimo alle origini, cedendo al sapore confortevole del piatto di pasta, prudentemente lasciato sulla tavola: ″Maccarone m'hai provocato e io me te magno.″ Con questa frase Alberto Sordi passa alla storia della commedia all'italiana.
Harry e Sally, interpretati da Billy Cristal e Meg Ryan, sono due grandi amici che durante un viaggio in auto decidono di fermarsi a una tavola calda per una sosta. Dopo aver ordinato un'insalata, facendo letteralmente impazzire la cameriera con le sue richieste, Meg Ryan si cimenta nella simulazione di un orgasmo, lasciando di stucco tutti i commensali. La scena è stata girata da Katz's Delicatessen a New York, un ristorante storico in stile kosher con tavoli rettangolari e lunghi, famoso per il pastrami, piatto di carne di origine romena, proprio quello che mangiano i due protagonisti.
In questa favola romantica dei primi anni ’90, che ha fatto sognare intere generazioni, non mancano scene comiche. La più divertente è senza dubbio quella che si svolge durante la cena di lavoro, nella quale la bella Vivian, interpretata da Julia Roberts, tenta un approccio disinvolto con un piatto mai visto prima: le escargot, prelibatezza tipica della cucina francese. In realtà non sono altro che lumache servite con una salsa al burro ma, a meno che non ci sia Richard Gere a invitarvi a provarle, è difficile non scuotere il capo alla sola parola. Mentre Vivian armeggia con le apposite pinze, tentando disperatamente di capire come fare a mangiarle, una (stronza) lumachina vola via, ma il solerte cameriere rassicura tutti: ″Succede tutte le volte".
Nel primo capitolo della trilogia di Francis Ford Coppola, ci sono molte scene che richiamano alla cultura del cibo e del piacere di stare a tavola. Senza dubbio quella più suggestiva è quando Clemenza insegna al giovane Michael Corleone, interpretato da Al Pacino, a fare il ragù: ″Vieni qua guagliò, può succedere che devi cucinare per una ventina di figli! Vedi, si comincia con un poco d’olio, ci friggi uno spicchio d’aglio poi ci aggiungi tomato e anche un poco di conserva. Friggi e attento che non si attacca; quando tutto bolle ci cali dentro salsicce e pulpetta, poi ci metti uno schizzo di vino e nù pucurille ‘e zucchero.″ Una ricetta antica, ricca di tradizione, che riassume in maniera perfetta la preparazione di un buon sugo.
Arrivata a Okinawa, la sposa sanguinaria Beatrix Kiddo, interpretata da una brillante Uma Thurman, si reca nel sushi bar di Hattori Hanzo, celebre fabbro samurai ormai in pensione, fingendosi una turista americana. Al termine del divertente siparietto, tra lo chef e il suo aiutante, mentre prepara i suoi gustosi nigiri, Beatrix svela la sua vera identità. Non è il sushi ciò che cerca, ma una katana, per completare il suo piano di vendetta. Una curiosità legata a questo capolavoro di Tarantino è che Hattori Hanzo non è un personaggio di fantasia, ma un grande samurai vissuto nel Cinquecento, soprannominato "Hanzō il diavolo", per l’eccelsa abilità nell’arte del ninjitsu e per le doti di stratega che lo resero un grande samurai.
Nel gangster movie diretto da Martin Scorsese, tra tradimenti, lealtà, bugie e pareggio dei conti si assiste all’evoluzione di una delle tante realtà criminali di New York, negli anni che vanno dal 1955 fino al 1980. I protagonisti utilizzano il loro tempo dietro le sbarre per riconnettersi con la cucina tradizionale italiana. Pauley taglia finemente l'aglio con un rasoio, Vinnie prepara la salsa di pomodoro per la pasta, preparando le sue polpette con carne di vitello, manzo e maiale. Ed ecco che anche se in prigione, la cena diventa fonte di grande felicità.
Con La Ricotta, quarto episodio del film Rogopag, Pier Paolo Pasolini torna a rappresentare l’Italia delle borgate, fatta di gente costretta, come Stracci, a fare da comparsa nei film per mangiare in pace un po’ di ricotta. Ma per Stracci il cammino per procurarsi il cibo rappresenta il suo personale calvario: dona il suo cestino alla famiglia affamata, si traveste da donna per rimediare un altro pasto e se lo vede sgraffignare da un cane, viene deriso dai membri della troupe e costretto a mangiare i resti della scena dell’Ultima Cena; infine muore sulla croce come Gesù, per una indigestione, di fronte all'indifferenza generale.
Concludiamo il nostro percorso cine gastronomico con il dolce, in particolare con il gelato. La più esilarante commedia di Scarpetta diretta al cinema da Mario Mattoli, ha come protagonista il grande Totò. Felice Sciosciammocca e i suoi familiari si fingono nobili per compiacere il marchesino Eugenio, innamorato della figlia di un ricco cuoco (″Che bella parola″). Dopo essere stati ospitati da Don Gaetano, padre della donna amata dal marchesino, e aver consumato un pasto luculliano, come mai nelle loro vite, al momento del gelato i finti nobili si scatenano come fossero bambini.